Pages in topic: [1 2] > | Chi traduce senza una laurea in lingue Thread poster: Ester Lautum (X)
| Ester Lautum (X) Italy Local time: 03:38 Italian to English + ...
Buongiorno a tutti! E' la prima volta che scrivo sul forum ma leggo sempre con piacere molti threads. Volevo porre una domanda: quale è la reputazione verso chi si inserisce nel mercato delle traduzioni pur non avendo una laurea ad hoc quale una laurea in lingue o in traduzioni ed interpretariano, ma che tuttavia ha un'ottima conoscenza della lingua? Nel mio caso, non ho una laurea in lingue ma sono laureata in scienze e in tossicologia ambientale. Mi considero b... See more Buongiorno a tutti! E' la prima volta che scrivo sul forum ma leggo sempre con piacere molti threads. Volevo porre una domanda: quale è la reputazione verso chi si inserisce nel mercato delle traduzioni pur non avendo una laurea ad hoc quale una laurea in lingue o in traduzioni ed interpretariano, ma che tuttavia ha un'ottima conoscenza della lingua? Nel mio caso, non ho una laurea in lingue ma sono laureata in scienze e in tossicologia ambientale. Mi considero bilingue in quanto dall'asilo fino alle superiori ho studiato in una scuola americana nella mia città ed ho imparato l'inglese crescendo. Sto cercando di inserirmi in questo contesto lavorativo perchè vorrei sfruttare la mia conoscenza della lingua inglese e magarii miei studi scientifici. Cosa ne pensate di chi vuole fare il traduttore, pur non avendo una qualifica specialistica nel campo? Rispondete senza riserve, mi raccomando Buon lavoro a tutti! ▲ Collapse | | | Certamente puoi farlo! | Jun 9, 2015 |
Ciao collega! Dal punto di vista della mia esperienza ormai pluriennale, ti posso consigliare di intraprendere questa bellissima carriera, se veramente te la senti, hai voglia di metterti alla prova e di imparare tanto (anche sui famosi CAT Tools). Ce ne sono tanti bravissimi traduttori senza una laurea in lingue. E direi che molti clienti apprezzano tantissimo una laurea in scienze nell'ambito delle traduzioni scientifiche. Puoi fare sempre anche degli ottimi corsi post-laurea / master sp... See more Ciao collega! Dal punto di vista della mia esperienza ormai pluriennale, ti posso consigliare di intraprendere questa bellissima carriera, se veramente te la senti, hai voglia di metterti alla prova e di imparare tanto (anche sui famosi CAT Tools). Ce ne sono tanti bravissimi traduttori senza una laurea in lingue. E direi che molti clienti apprezzano tantissimo una laurea in scienze nell'ambito delle traduzioni scientifiche. Puoi fare sempre anche degli ottimi corsi post-laurea / master specializzati in traduzioni, se vuoi avere piú "credentials". Io, personalmente, ho una laurea quinquennale in Scienze della Comunicazione, ho studiato tanti tanti anni l'inglese, il francese e poi ho vissuto in Italia... Dopo il mio primo amore, il giornalismo e l'editoria, la traduzione é stata una scelta piú che naturale! E oggi é la mia professione a tempo pieno. Un saluto dall'Argentina! ▲ Collapse | | | Tom in London United Kingdom Local time: 02:38 Member (2008) Italian to English Ho una laurea ma non in lingue | Jun 9, 2015 |
Io ho una laurea in architettura conseguita in Italia. Grazie alla mia passata e presente esperienza come architetto bilingue, mi arrivano molti lavori di traduzione nel mio campo di specializzazione. Con una laurea in lingue non sarei specializzato in... niente che abbia a che fare con il lavoro che faccio (traduttore). Ciò che conta è l'esperienza in un campo specializzato abbastanza ristretto.
[Edited at 2015-06-09 14:00 GMT] | | | Elena Gabard (X) Italy Local time: 03:38 English to Italian + ... Scienze politiche | Jun 10, 2015 |
Ciao, Io sono laureata in scienze politiche con indirizzo giuridico (ottenuta in giro per l'Europa...Italia, Francia, Svizzera, Belgio, Spagna...) e a parte un certo snobismo - che brutta cosa - da parte di qualche traduttore veterano e dell'associazione di categoria dell'Alto Adige, non ho avuto problemi. Anzi. Ottima la combinazione conoscenza linguistica + specializzazione tecnica. Buona fortuna! Elena | |
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Direi che saresti più che benvenuta | Jun 11, 2015 |
Conosco tanti laureati in lingue che sono pessimi traduttori, alcuni non sono neanche mai stati all'estero e faticano persino a intrattenere una conversazione al telefono con un cliente straniero. Questi vengono presto spazzati via dal mercato o si rannicchiano in un segmento a basso costo. Il parametro principale per offrire un servizio professionale di qualità è proprio il parallelismo linguistico, quello di una persona bilingue (o quasi). Se questo è il caso tuo e hai anche una formazione ... See more Conosco tanti laureati in lingue che sono pessimi traduttori, alcuni non sono neanche mai stati all'estero e faticano persino a intrattenere una conversazione al telefono con un cliente straniero. Questi vengono presto spazzati via dal mercato o si rannicchiano in un segmento a basso costo. Il parametro principale per offrire un servizio professionale di qualità è proprio il parallelismo linguistico, quello di una persona bilingue (o quasi). Se questo è il caso tuo e hai anche una formazione scientifica, direi che il mercato ha bisogno di te. Magari, tanto per avere qualcosa di più vicino al settore sul CV, potresti pensare di farti accreditare da un'associazione professionale come l'ATA (American Translators' Association www.atanet.org) In bocca al lupo! ▲ Collapse | | |
Sono dell'idea che sì, è possibile, e che le specialistiche in traduzione siano mooooolto sopravvalutate. Ma (c'è sempre un ma): non necessariamente il tuo bilinguismo ti porterà ad essere una buona traduttrice, perché per fare questo lavoro è comunque necessaria una certa preparazione pratica in traduzione (non lingue né altro, ma traduzione vera e propria). Alcuni la acquisiscono con un paio d'anni di esperienza, ma sono dell'idea che anche un buon corso (non per forza uni... See more Sono dell'idea che sì, è possibile, e che le specialistiche in traduzione siano mooooolto sopravvalutate. Ma (c'è sempre un ma): non necessariamente il tuo bilinguismo ti porterà ad essere una buona traduttrice, perché per fare questo lavoro è comunque necessaria una certa preparazione pratica in traduzione (non lingue né altro, ma traduzione vera e propria). Alcuni la acquisiscono con un paio d'anni di esperienza, ma sono dell'idea che anche un buon corso (non per forza universitario, anzi) possa aiutare a partire con il piede giusto. Nel tuo caso, poi, ti aiuterebbe a riempire il CV alla voce Education, che non è male. Buona fortuna! Domenico
[Edited at 2015-06-11 07:26 GMT] ▲ Collapse | | | posso partecipare pure io? | Jun 11, 2015 |
io sono diplomato da geometra comunque l'unica cosa che mi sono dimenticato di dirvi che sò usare quasi bene che ogni tanto mi perdo un pò in c erti passaggi e abbyfine reader pro mi sono appassionato di tradurre libri se volete mi potete dare una mano come tradurre un pdf? l'unica cosa che sò e prima di fare OCR e convertirlo in world e poi passare su SDL trados? giusto? e facile usare l SDL trados? bhè se eseguo i manuali passo dopo passo non credo sia complicato poi vi voglio chiedere un... See more io sono diplomato da geometra comunque l'unica cosa che mi sono dimenticato di dirvi che sò usare quasi bene che ogni tanto mi perdo un pò in c erti passaggi e abbyfine reader pro mi sono appassionato di tradurre libri se volete mi potete dare una mano come tradurre un pdf? l'unica cosa che sò e prima di fare OCR e convertirlo in world e poi passare su SDL trados? giusto? e facile usare l SDL trados? bhè se eseguo i manuali passo dopo passo non credo sia complicato poi vi voglio chiedere una cosa l'SDL TRADOS corregge automaticamente le frasi ? corregge gli errori automaticamente o si fanno manualmente? un grazie in anticipo attendo risposte. ▲ Collapse | | | ci saranno dei corsi per imparare bene questi strumenti? | Jun 11, 2015 |
tipo SDL TRADOS e così via? | |
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Laura Fenati Italy Local time: 03:38 English to Italian + ...
Rispetto le risposte di tutti, ma mi chiedo da sempre come mai per intraprendere e portare avanti una professione, in questo caso quella del traduttore o dell'interprete, sembra che chiunque possa decidere di farlo senza prima passare per i rispettivi studi, indipendentemente dall'essere nato bilingue (che non vuole dire nulla all'atto pratico), avere viaggiato, guardare film in lingua straniera, ecc. La traduzione si basa su fondamenti particolari sconosciuti a chi non viene illuminato in tal s... See more Rispetto le risposte di tutti, ma mi chiedo da sempre come mai per intraprendere e portare avanti una professione, in questo caso quella del traduttore o dell'interprete, sembra che chiunque possa decidere di farlo senza prima passare per i rispettivi studi, indipendentemente dall'essere nato bilingue (che non vuole dire nulla all'atto pratico), avere viaggiato, guardare film in lingua straniera, ecc. La traduzione si basa su fondamenti particolari sconosciuti a chi non viene illuminato in tal senso. Poi, alla fine della fiera le eccezioni sono sempre pronte. Vorrei anche ricordare che un ingegnere edile potrà sì comprendere un testo di edilizia nei dettagli tecnici, mentre un traduttore non dispone appieno di quel bagaglio, ma mentre quest'ultimo, se professionista, saprà unire i dettagli tecnici appresi negli anni all'arte della traduzione con tutto quello che ciò comporta, l'ingegnere edile sicuramente non disporrà del bagaglio di come tradurre professionalmente, vedi d eufoniche, come trattare le lineette, tanto per menzionare due apparentemente sciocchi esempi, la consecutio temporum, ecc ecc. Concludendo, mi chiedo se per esercitare la professione di infermiere sia solo necessario saper provare la febbre e fare un'iniezione, oppure lavorare come dentista essendo un odontotecnico, come peraltro accade, ma si va in galera, spero. In ogni caso, BUON LAVORO A TUTTI!
[Edited at 2015-06-14 12:20 GMT] ▲ Collapse | | | E perché mai? | Jun 14, 2015 |
Laura Fenati wrote: Vorrei anche ricordare che un ingegnere edile potrà sì comprendere un testo di edilizia nei dettagli tecnici, mentre un traduttore non dispone appieno di quel bagaglio, ma mentre quest'ultimo, se professionista, saprà unire i dettagli tecnici appresi negli anni all'arte della traduzione con tutto quello che ciò comporta, l'ingegnere edile sicuramente non disporrà del bagaglio di come tradurre professionalmente, vedi d eufoniche, come trattare le lineette, tanto per menzionare due apparentemente sciocchi esempi, la consecutio temporum, ecc ecc. [Edited at 2015-06-14 12:20 GMT] Un ingegnere che non sapesse gestire le d eufoniche, trattare le lineette o padroneggiare la consecutio temporum sarebbe semplicemente un ingegnere alquanto a digiuno della propria lingua e della propria cultura e quindi nemmeno tanto adatto a svolgere la professione di ingegnere, perché non in grado di relazionare il proprio lavoro quando necessario o di giustificare certe scelte progettuali facendo riferimento alla legislazione vigente e alle specifiche del cliente. Il paragone tra professioni editoriali come quella del traduttore, del giornalista , dello scrittore, ecc, ecc. con quelle che necessitano di una formazione obbligatoriamente scolastica non regge. Un traduttore che non ha studiato ingegneria non avrà mai il tempo, se impegnato nel lavoro, di acquisire tutte le conoscenze alla base della professione di un ingegnere, perché richiedono un impegno a tempo pieno di almeno tre anni per una laurea breve o di cinque anni per una laurea magistrale. In ogni caso dovrebbe acquisire tutte le conoscenze di una estrema varietà di argomenti di studio di natura matematica e scientifica e successivamente tecnica che non possono essere adoperate solo parzialmente. Nella maggior parte dei paesi del mondo, per svolgere la professione di traduttore o inteprete non è richiesta alcuna laurea e un motivo ci deve pure essere. A mio parere perché è una professione che è sempre stata legata più a doti personali e culturali, come la maggior parte delle professioni di questo tipo, che di carattere tecnico. Occorrerebbe farsene una ragione, come se la sono fatta tutte le maggiori associazioni di categoria del mondo. Mi piace sempre ricordare che un gigante della letteratura come Dostoevskij era un ingegnere, ma non è l'unico grande letterato a provenire da studi di natura tecnica. Si potrebbe citarne a bizzeffe. Senza contare che una marea di traduttori e giornalisti affermatissimi e bravissimi non hanno o non hanno avuto una laurea di tipo linguistico, anzi non ne hanno nessuna. Bellissima la biografia di un giornalista eccezionale come Enzo Biagi: "Frequentò l'istituto tecnico per ragionieri Pier Crescenzi, dove con altri compagni diede vita ad una piccola rivista studentesca, Il Picchio, che si occupava soprattutto di vita scolastica. Il Picchio fu soppresso dopo qualche mese dal regime fascista e da allora nacque in Biagi una forte indole antifascista. Nel 1937, all'età di diciassette anni, scrisse il suo primo articolo, pubblicato sul quotidiano L'Avvenire d'Italia, dedicato al dilemma sorto nella critica dell'epoca se il poeta di Cesenatico Marino Moretti fosse o no crepuscolare.... " Insomma, meglio non paragonare mele con pere. | | | Ester Lautum (X) Italy Local time: 03:38 Italian to English + ... TOPIC STARTER La mia opinio personalissima | Jun 14, 2015 |
Laura Fenati wrote: indipendentemente dall'essere nato bilingue (che non vuole dire nulla all'atto pratico).... E' indubbio che ci ha dedicato anni allo studio delle tecniche di traduzione, abbia un vantaggio nel conoscere determinate nozioni fondamentali per poter lavorare al meglio. Tuttavia, essere bilingue vuol dire molto all'atto pratico secondo il mio modestissimo parere (sarà di parte ihih). Significa, di fatto, conoscere perfettamente la lingua. Non solo la sua grammatica, ma le sue sfumature, percepire se un termine è il più adatto al contesto, addirittura "percepire" la differenza sostanziale che vi puo' essere in due frasi che, pur esprimendo lo stesso concetto, possono avere un peso assai diverso. Per chi è bilingue, tutto questo viene naturale. Credo che sia un'ottima base di partenza. Credo che, come un traduttore possa specializzarsi in un determinato settore, imparando alcune nozioni (solo nozioni), allo stesso modo chi proviene da un capo diverso puo' imparare le tecniche necessarie a farlo diventare un buon traduttore. Io, provenendo da un contesto totalmente diverso, cerco sempre di imparare e mi documento il più possibile. Ripeto, questo è solo il mio parere da neofita | | | Tecniche traduttive | Jun 14, 2015 |
Laura, Nessuna delle persone dotate di laurea in lingue che conosco si è mai formato in un'università italiana nelle tecniche traduttive degne di un servizio professionale, tanto meno nella perfetta padronanza della lingua straniera e della propria che sono assolutamente imprescindibili in questo settore. Con un perfetto bilinguismo e la conoscenza approfondita del proprio settore di specializzazione è certamente molto più semplice integrare eventuali lacune e perfezionarsi su... See more Laura, Nessuna delle persone dotate di laurea in lingue che conosco si è mai formato in un'università italiana nelle tecniche traduttive degne di un servizio professionale, tanto meno nella perfetta padronanza della lingua straniera e della propria che sono assolutamente imprescindibili in questo settore. Con un perfetto bilinguismo e la conoscenza approfondita del proprio settore di specializzazione è certamente molto più semplice integrare eventuali lacune e perfezionarsi sul campo attraverso l'esperienza. Diversamente è proprio la suddetta laurea in lingue in Italia a non significare granché visto il notevole divario che c'e' tra le aspettative del mercato e la preparazione esclusivamente universitaria. I bravi traduttori che conosco provenienti da università di lingue fanno minimo affidamento sulle competenze apprese all'università visto che può laurearsi con 110 e lode anche uno che non ha mai messo piede sul suolo in cui si parla la lingua che studia. quote]Giuseppe C. wrote: Laura Fenati wrote: Vorrei anche ricordare che un ingegnere edile potrà sì comprendere un testo di edilizia nei dettagli tecnici, mentre un traduttore non dispone appieno di quel bagaglio, ma mentre quest'ultimo, se professionista, saprà unire i dettagli tecnici appresi negli anni all'arte della traduzione con tutto quello che ciò comporta, l'ingegnere edile sicuramente non disporrà del bagaglio di come tradurre professionalmente, vedi d eufoniche, come trattare le lineette, tanto per menzionare due apparentemente sciocchi esempi, la consecutio temporum, ecc ecc. [Edited at 2015-06-14 12:20 GMT] Un ingegnere che non sapesse gestire le d eufoniche, trattare le lineette o padroneggiare la consecutio temporum sarebbe semplicemente un ingegnere alquanto a digiuno della propria lingua e della propria cultura e quindi nemmeno tanto adatto a svolgere la professione di ingegnere, perché non in grado di relazionare il proprio lavoro quando necessario o di giustificare certe scelte progettuali facendo riferimento alla legislazione vigente e alle specifiche del cliente. Il paragone tra professioni editoriali come quella del traduttore, del giornalista , dello scrittore, ecc, ecc. con quelle che necessitano di una formazione obbligatoriamente scolastica non regge. Un traduttore che non ha studiato ingegneria non avrà mai il tempo, se impegnato nel lavoro, di acquisire tutte le conoscenze alla base della professione di un ingegnere, perché richiedono un impegno a tempo pieno di almeno tre anni per una laurea breve o di cinque anni per una laurea magistrale. In ogni caso dovrebbe acquisire tutte le conoscenze di una estrema varietà di argomenti di studio di natura matematica e scientifica e successivamente tecnica che non possono essere adoperate solo parzialmente. Nella maggior parte dei paesi del mondo, per svolgere la professione di traduttore o inteprete non è richiesta alcuna laurea e un motivo ci deve pure essere. A mio parere perché è una professione che è sempre stata legata più a doti personali e culturali, come la maggior parte delle professioni di questo tipo, che di carattere tecnico. Occorrerebbe farsene una ragione, come se la sono fatta tutte le maggiori associazioni di categoria del mondo. Mi piace sempre ricordare che un gigante della letteratura come Dostoevskij era un ingegnere, ma non è l'unico grande letterato a provenire da studi di natura tecnica. Si potrebbe citarne a bizzeffe. Senza contare che una marea di traduttori e giornalisti affermatissimi e bravissimi non hanno o non hanno avuto una laurea di tipo linguistico, anzi non ne hanno nessuna. Bellissima la biografia di un giornalista eccezionale come Enzo Biagi: "Frequentò l'istituto tecnico per ragionieri Pier Crescenzi, dove con altri compagni diede vita ad una piccola rivista studentesca, Il Picchio, che si occupava soprattutto di vita scolastica. Il Picchio fu soppresso dopo qualche mese dal regime fascista e da allora nacque in Biagi una forte indole antifascista. Nel 1937, all'età di diciassette anni, scrisse il suo primo articolo, pubblicato sul quotidiano L'Avvenire d'Italia, dedicato al dilemma sorto nella critica dell'epoca se il poeta di Cesenatico Marino Moretti fosse o no crepuscolare.... " Insomma, meglio non paragonare mele con pere. [/quote] ▲ Collapse | |
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Laura Fenati Italy Local time: 03:38 English to Italian + ... laurea in lingue.... | Jun 14, 2015 |
Ciao Monica, dopo tantissimi anni ti incontro nuovamente e mi fa molto piacere. Per quanto riguarda la inesistente preparazione come traduttore/interprete, fatti salvi casi peraltro esistenti, offerta dai tradizionali corsi di laurea in lingue, con me sai di sfondare un portone aperto, visto che ho frequentato la tua stessa Scuola Interpreti e Traduttori, tu a Napoli e io a Bologna. Dunque, due mondi totalmente diversi. Esatto: non paragoniamo le mele con le pere. In ogni... See more Ciao Monica, dopo tantissimi anni ti incontro nuovamente e mi fa molto piacere. Per quanto riguarda la inesistente preparazione come traduttore/interprete, fatti salvi casi peraltro esistenti, offerta dai tradizionali corsi di laurea in lingue, con me sai di sfondare un portone aperto, visto che ho frequentato la tua stessa Scuola Interpreti e Traduttori, tu a Napoli e io a Bologna. Dunque, due mondi totalmente diversi. Esatto: non paragoniamo le mele con le pere. In ogni caso, ognuno ha la sua storia e io sono ben lieta di avere avuto questo tipo di preparazione che mi ha consentito di svolgere la mia professione da 40 anni ormai, applicando ciò che mi è stato insegnato appositamente a questo scopo. Spero di 'leggerti' ancora qui o altrove. Monica Paolillo wrote: Laura, Nessuna delle persone dotate di laurea in lingue che conosco si è mai formato in un'università italiana nelle tecniche traduttive degne di un servizio professionale, tanto meno nella perfetta padronanza della lingua straniera e della propria che sono assolutamente imprescindibili in questo settore. Con un perfetto bilinguismo e la conoscenza approfondita del proprio settore di specializzazione è certamente molto più semplice integrare eventuali lacune e perfezionarsi sul campo attraverso l'esperienza. Diversamente è proprio la suddetta laurea in lingue in Italia a non significare granché visto il notevole divario che c'e' tra le aspettative del mercato e la preparazione esclusivamente universitaria. I bravi traduttori che conosco provenienti da università di lingue fanno minimo affidamento sulle competenze apprese all'università visto che può laurearsi con 110 e lode anche uno che non ha mai messo piede sul suolo in cui si parla la lingua che studia. [/quote] ▲ Collapse | | | Molto più importante | Jun 19, 2015 |
... essere laureata in scienze e in tossicologia ambientale se vuoi lavore in questi campi. | | |
Ogni tanto mi capita di revisionare roba che mi fa seriamente dubitare della preparazione in lingua ITALIANA di alcuni traduttori, altro che lingue straniere! (comunque mi aggiungo ai non laureati in lingue, trovo tale laurea completamente irrilevante per questo mestiere) | | | Pages in topic: [1 2] > | To report site rules violations or get help, contact a site moderator: You can also contact site staff by submitting a support request » Chi traduce senza una laurea in lingue TM-Town | Manage your TMs and Terms ... and boost your translation business
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