Intrastat: una notizia buona e altre meno buone
Thread poster: Giuseppe C.
Giuseppe C.
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Oct 26, 2016

Lunedì è stato pubblicato un decreto che sancisce la fine della parte della dichiarazione Intrastat che riguarda l'acquisto di beni e di servizi da paesi comunitari da 2017:

"limitatamente agli  acquisti  intracomunitari  di  beni  e  alle
prestazioni di servizi ricevute da soggetti  stabiliti  in  un  altro
Stato  membro  dell'Unione   europea,   le   comunicazioni   di   cui
all'articolo 50, comma 6, del decreto
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Lunedì è stato pubblicato un decreto che sancisce la fine della parte della dichiarazione Intrastat che riguarda l'acquisto di beni e di servizi da paesi comunitari da 2017:

"limitatamente agli  acquisti  intracomunitari  di  beni  e  alle
prestazioni di servizi ricevute da soggetti  stabiliti  in  un  altro
Stato  membro  dell'Unione   europea,   le   comunicazioni   di   cui
all'articolo 50, comma 6, del decreto‐legge 30 agosto 1993,  n.  331,
convertito, con modificazioni, dalla legge 29 ottobre 1993,  n.  427,
sono soppresse"

Il comma 6 citato recitava:

"I contribuenti devono presentare agli uffici doganali elenchi
riepilogativi delle cessioni e degli acquisti intracomunitari secondo
le disposizioni di cui all'articolo 6 del decreto-legge 23 gennaio
1993, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo
1993, n. 75 (b) . (( L'elenco riepilogativo delle cessioni e degli
acquisti deve contenere anche l'indicazione dei soggetti passivi in
altro ))
(( Stato membro o nel territorio dello Stato ai quali sono stati
inviati, ai sensi dell'articolo 41, comma 3, ovvero dell'articolo 38,
comma 5, lettera a) , beni oggetto di perfezionamento o manipolazione
nonche' la specifica del relativo titolo. I soggetti indicati
nell'articolo 38, comma 3, lettera c), devono presentare, secondo le
modalita' ed i termini di cui al predetto articolo 6 del decreto-
legge n. 16 del 1993 (b) , l'elenco riepilogativo degli acquisti
intracomunitari. "

Resta comunque l'obbligo di indicare in Intrastat le fatture relative ai servizi resi (o ai beni venduti, cosa quest'ultima non rilevante quasi mai per un traduttore).

In ogni caso, per coloro che si fanno compilare l'Intrastat dal commercialista, in certi trimestri anche solo per l'acquisto di beni o servizi acquistati presso fornitori intracominitari non italiani, credo sia utile sapere per tempo che dall'anno prossimo il loro commercialista potrà evitare di compilarglielo e di addebitarglielo.

Per chi opera nel regime ordinario, invece le cose si complicano: dovranno presentare la liquidazione IVA relativa a servizi e beni acquistati e ceduti in generale con cadenza trimestrale e non più annuale. In caso di errori di compilazione è prevista una sanzione "da un minimo di euro 25 ad un massimo di euro 25.000", quindi, occhio a riepilogare per benino! Inoltre "Nel caso in cui la comunicazione dei dati delle liquidazioni IVA, sia incompleta o infedele, si applicherà una sanzione da euro 5.000 ad euro 50.000."
Quindi, stare molto attenti ad archiviare tutte le fatture per benino e consegnarle al commercialista senza dimenticanze.

Il Grande fratello fiscale avrà accesso totate a tutti i dati fiscali e i conti correnti, cosa che nemmeno Equitalia aveva, quindi saranno pronti a cercare ovunque, dato che Equitalia si trasformerà nel''ente di riscossione dell'Agenzia delle Entrate e avrà ancora più potenti facoltà di indagine.

Come sempre, ogni anno c'è da rivedere tutto.

L'unico lato positivo resta l'innalzamento, già introdotto fin dal 2016, del limite massimo per usufruire del regime forfettario passato da 15.000 a 30.000 euro.

Spero siano notizie utili e non fonti di discussioni ancora più demenziali con i vostri commercialisti.

Buon lavoro a tutti.
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Mirko Mainardi
Mirko Mainardi  Identity Verified
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Incertezza Oct 26, 2016

Giuseppe C. wrote:

Come sempre, ogni anno c'è da rivedere tutto.


Esatto. Assolutamente assurdo. E continuano...
L'incertezza legislativa, fiscale e burocratica e la difficoltà di interpretare norme astruse, attenersi a procedure che nemmeno Kafka poteva sognarsi e tenersi sempre al corrente è uno dei motivi per cui le imprese straniere non investono in Italia e quelle italiane delocalizzano, ma niente da fare, perseverano imperterriti.


L'unico lato positivo resta l'innalzamento, già introdotto fin dal 2016, del limite massimo per usufruire del regime forfettario passato da 15.000 a 30.000 euro.


Personalmente non considero un limite di 30k "positivo"...


Grazie cmq per la notizia, Giuseppe.

P.S. Tra l'altro, visto che tanto l'INTRA va fatto comunque per i servizi resi, togliere l'obbligo per gli acquisti di fatto non ci semplifica nulla... senza contare che non capisco perché si sono svegliati d'un tratto e hanno deciso che l'obbligo debba esistere soltanto per chi "vende" e non anche per chi "acquista" (entrambi soggetti comunitari parti di uno scambio comunitario...). Mah...

[Edited at 2016-10-26 20:58 GMT]


 


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