Source text in English | Translation by Cristina Bufi Poecksteiner, M.A. (#25982) |
Boom times are back in Silicon Valley. Office parks along Highway 101 are once again adorned with the insignia of hopeful start-ups. Rents are soaring, as is the demand for fancy vacation homes in resort towns like Lake Tahoe, a sign of fortunes being amassed. The Bay Area was the birthplace of the semiconductor industry and the computer and internet companies that have grown up in its wake. Its wizards provided many of the marvels that make the world feel futuristic, from touch-screen phones to the instantaneous searching of great libraries to the power to pilot a drone thousands of miles away. The revival in its business activity since 2010 suggests progress is motoring on. So it may come as a surprise that some in Silicon Valley think the place is stagnant, and that the rate of innovation has been slackening for decades. Peter Thiel, a founder of PayPal, and the first outside investor in Facebook, says that innovation in America is “somewhere between dire straits and dead”. Engineers in all sorts of areas share similar feelings of disappointment. And a small but growing group of economists reckon the economic impact of the innovations of today may pale in comparison with those of the past. [ … ] Across the board, innovations fueled by cheap processing power are taking off. Computers are beginning to understand natural language. People are controlling video games through body movement alone—a technology that may soon find application in much of the business world. Three-dimensional printing is capable of churning out an increasingly complex array of objects, and may soon move on to human tissues and other organic material. An innovation pessimist could dismiss this as “jam tomorrow”. But the idea that technology-led growth must either continue unabated or steadily decline, rather than ebbing and flowing, is at odds with history. Chad Syverson of the University of Chicago points out that productivity growth during the age of electrification was lumpy. Growth was slow during a period of important electrical innovations in the late 19th and early 20th centuries; then it surged. | Tornano i tempi del boom nella Silicon Valley. I parcheggi degli uffici lungo l’autostrada 101 sono di nuovo adornati dalle insegne di startup speranzose. Sia gli affitti che la domanda di fantastiche case vacanza in località turistiche, come Lake Tahoe, aumentano vertiginosamente, un segno delle ricchezze accumulate. La regione della Baia è stata la culla dell’industria dei semiconduttori e delle aziende di computer e Internet, cresciute durante la sua rinascita. I loro maghi hanno creato molte delle meraviglie che fanno sentire il mondo futuristico, dai telefoni con schermo tattile alla ricerca istantanea di grandi biblioteche, al potere di pilotare un drone a migliaia di chilometri di distanza. Il risveglio della sua attività imprenditoriale dal 2010 suggerisce che i motori del progresso stiano rombando inesorabili. Sembra quindi sorprendente che qualcuno nella Silicon Valley pensi che la regione sia stagnante, e che il tasso di innovazione stia rallentando da decenni. Peter Thiel, un fondatore di PayPal e il primo investitore esterno di Facebook, dice che l’innovazione in America è “a metà strada tra vicoli ciechi e morte”. Gli ingegneri di svariati settori condividono simili sentimenti di delusione. E un piccolo ma crescente numero di economisti reputa che l’impatto economico delle innovazioni odierne impallidisca di fronte a quelle del passato. [ … ] In molteplici ambiti, le innovazioni alimentate dalla potenza computazionale a buon mercato stanno spiccando il volo. I computer iniziano a comprendere il linguaggio naturale. Controlliamo i videogiochi attraverso il solo movimento del corpo, una tecnologia che potrebbe trovare presto applicazione nella maggior parte del mondo imprenditoriale. La stampa tridimensionale è capace di produrre in serie una gamma di oggetti sempre più complessi, e potrebbe presto progredire ai tessuti umani e altri materiali organici. Un pessimista dell’innovazione potrebbe liquidare il tutto come un “futuro caotico”. Tuttavia, l’idea che la crescita guidata dalla tecnologia deva continuare senza tregua o declinare costantemente, piuttosto che vivere un deflusso e riflusso, è in contraddizione con la storia. Chad Syverson dell’Università di Chicago sostiene che la crescita di produttività durante l’epoca dell’elettrificazione era impacciata. Lo sviluppo era lento durante un periodo di importanti innovazioni elettriche alla fine del XIX e all’inizio del XX secolo; poi ha avuto un picco. |