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tradurre solo nella propria lingua madre
Autor de la hebra: Angie Garbarino
mouaryl
mouaryl
Italia
Local time: 20:33
inglés al italiano
+ ...
ciò che conta alla fine è la preparazione May 21, 2006

Emanuela Galdelli wrote:

Secondo me non è la nazionalità che conta, ma quanto abbiamo STUDIATO e quanto parliamo una lingua e la usiamo.

Il giudizio ai nostri clienti.

Ci sono madrelingue che scrivono castronerie irripetibili e fanno controsensi - la cosa più grave che un traduttore possa fare, me lo hanno insegnato a vent'anni - che è meglio non vedere mai in vita propria.

Io lavoro addirittura dall'inglese al francese e vista la mole di lavoro che arriva non credo di essere malaccio.

Una volta ho avuto una diatriba con una ragazza membro di Proz che si è permessa di insultarmi in privato perché avevo dato una risposta dall'inglese al francese e secondo lei non potevo.

La maleducazione e la presunzione non ha limite. Ma queste cose capitano.

Se io vedessi una straniera dare un commento su una domanda verso l'italiano la considererei come un'italiana. Ieri ho attribuito dei punti ad uno straniero che mi ha dato una perfetta traduzione di una parola italiana che non avevo mai incontrato.

Quindi chapeau ai competenti, di qualsiasi nazionalità siano.

Ben vengano gli stranieri che lavorano verso l'italiano, purché siano preparati e precisi. Così sia anche per le altre lingue.

Ho visto stranieri lavorare verso l'italiano molto meglio degli italiani stessi.



Sono perfettamente d'accordo con te, Ciò che conta alla fine è quanto uno sia realmente preparato, anche uno straniero può conoscere meglio l'italiano di un italiano che non l'ha studiato o che non continua a studiarlo costantemente.
E questo vale per tutte le lingue!
Naturalmente, come dici tu Angioletta, traduci solo nei campi in cui sei sicura e preparata, ciò è ovvio, anche in Italiano, anche se siamo madrelingua, non possiamo essere preparati in tutto, magari possiamo riconoscere che sia una parola usata, ma on possiamo conoscere tutta la lingua.


 
mouaryl
mouaryl
Italia
Local time: 20:33
inglés al italiano
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ciò che conta alla fine è la preparazione May 21, 2006

Emanuela Galdelli wrote:

Secondo me non è la nazionalità che conta, ma quanto abbiamo STUDIATO e quanto parliamo una lingua e la usiamo.

Ci sono madrelingue che scrivono castronerie irripetibili e fanno controsensi - la cosa più grave che un traduttore possa fare, me lo hanno insegnato a vent'anni - che è meglio non vedere mai in vita propria.

Se io vedessi una straniera dare un commento su una domanda verso l'italiano la considererei come un'italiana. Ieri ho attribuito dei punti ad uno straniero che mi ha dato una perfetta traduzione di una parola italiana che non avevo mai incontrato.

Quindi chapeau ai competenti, di qualsiasi nazionalità siano.

Ben vengano gli stranieri che lavorano verso l'italiano, purché siano preparati e precisi. Così sia anche per le altre lingue.



Sono perfettamente d'accordo con te, Ciò che conta alla fine è quanto uno sia realmente preparato, anche uno straniero può conoscere meglio l'italiano di un italiano che non l'ha studiato o che non continua a studiarlo costantemente.
E questo vale per tutte le lingue!
Naturalmente, come dici tu Angioletta, traduci solo nei campi in cui sei sicura e preparata, ciò è ovvio, anche in Italiano, anche se siamo madrelingua, non possiamo essere preparati in tutto, magari possiamo riconoscere che sia una parola usata, ma non possiamo conoscere tutta la lingua, tutti i registri, tutti i linguaggi settoriali, etc.


 
Angie Garbarino
Angie Garbarino  Identity Verified
Local time: 20:33
Miembro 2003
francés al italiano
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PERSONA QUE INICIÓ LA HEBRA
rispetto reciproco May 21, 2006

l

A questo punto, mi chiedo se valga la pena risponderti ogni volta che apri un thread quando non si è d'accordo; così evitiamo che tu te la prenda o metta in bocca altrui quello che non è stato mai detto né pensato.


Io Non me la sono presa ho persino detto che la discussione è la benvenuta e allora?





tu esprimi la tua opninione e io la mia e con rispetto
Che lo apro a fare il thread se poi non ribadisco?

Ciao e buon lavoro:)

[Edited at 2006-05-21 13:33]

[Edited at 2006-05-22 10:35]


 
dropinka (X)
dropinka (X)  Identity Verified
Italia
inglés al italiano
+ ...
professione e formazione May 21, 2006

In questa sede mi tengo ben distante dalla dicotomia "favorevole/contrario" (certi accaloramenti, in un senso o nell'altro, mi sembrano francamente eccessivi) per provare a lanciare un altro spunto di riflessione.

Ricordo le accese discussioni su questo forum, qualche tempo fa, sulla traduzione verso la lingua straniera (che in molti ritenevano indice di un comportamento poco professionale). Ricordo anche quando qualcuno si domandava se per caso fosse proprio l'Università a incorag
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In questa sede mi tengo ben distante dalla dicotomia "favorevole/contrario" (certi accaloramenti, in un senso o nell'altro, mi sembrano francamente eccessivi) per provare a lanciare un altro spunto di riflessione.

Ricordo le accese discussioni su questo forum, qualche tempo fa, sulla traduzione verso la lingua straniera (che in molti ritenevano indice di un comportamento poco professionale). Ricordo anche quando qualcuno si domandava se per caso fosse proprio l'Università a incoraggiare questa prassi.

Su quest'ultimo punto vorrei segnalare quanto ha esposto la Prof.ssa Margherita Ulrych al convegno “Tradurre: professione e formazione” il mese scorso. Il suo intervento mi ha molto incuriosita, perché non pensavo che in ambito accademico esistessero simili posizioni. Cito l’abstract:

"Translating texts, whether of a general or specialised nature, into a second or foreign language is still a controversial topic in both professional and research circles. It is generally assumed that translating into one’s mother tongue (or language of habitual use) is the only mode that translators can engage in with any degree of credibility. A further commonly-held view in many translator training institutions and modern language faculties is that authentic translation is carried out into the L1 while the objective of L2 translation classes is to enhance competence in the foreign language. Observations from actual translation practice demonstrate, however, that translators are increasingly expected to translate into their L2 and that, thanks to modern translation aids, they do so quite competently and reliably, especially in specialised fields. The present paper will address the issues raised by directionality in specialised translation in the light of recent developments in descriptive and applied translation studies."


Claudia


[Edited at 2006-05-21 16:55]

[Edited at 2006-05-21 18:05]
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María José Iglesias
María José Iglesias  Identity Verified
Italia
Local time: 20:33
italiano al español
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Ancora sul bilinguismo May 21, 2006

Ti ringrazio molto Federica, per il tuo intervento, molto sentito, che ho apprezzato molto e che sento anche mio in molti punti, soprattutto per quanto riguarda il "sentire" una lingua così come tu descrivi. E' un'esperienza intima che forse chi non l'ha fatta non è in grado di capire completamente né di condividere. Per me quel sentimento intimo che ti "inchioda", come tu hai detto, è esattamente quello che io intendo per "bilinguismo".
Un bilingue sarà capace di esprimersi perfettam
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Ti ringrazio molto Federica, per il tuo intervento, molto sentito, che ho apprezzato molto e che sento anche mio in molti punti, soprattutto per quanto riguarda il "sentire" una lingua così come tu descrivi. E' un'esperienza intima che forse chi non l'ha fatta non è in grado di capire completamente né di condividere. Per me quel sentimento intimo che ti "inchioda", come tu hai detto, è esattamente quello che io intendo per "bilinguismo".
Un bilingue sarà capace di esprimersi perfettamente e con grande stile nella stessa maniera che un monolingue può saperlo fare o meno. E questo al di là del fatto di essere un traduttore o di non esserlo.
Non tutti i traduttori sanno scrivere, questo è assolutamente vero. Come non è meno vero che non occorre essere un professionista della traduzione per esprimersi con garbo per iscritto in un'altra lingua (anche se l'esperienza che si acquisice traducendo tutti i giorni la ritengo molto importante, perché la strada di un bravo traduttore è molto lunga). Non si finisce praticamente mai di imparare.

Per me tradurre non è solo riportare in lingua parole o strutture grammaticali, ma una cultura, un modo di ragionare, di pensare, di essere, di vivere nel mondo, di porsi in relazione con il prossimo, e come no, di esprimersi. E' una questione fondamentalmente "di cervello" e oserei dire anche "genetica". Nel senso che ce l'hai o non ce l'hai. Come il talento, la stessa cosa. Occore averlo o per lo meno sentire e possedere una certa predisposizione mentale.

Se ce l'hai nell'anima, nel cervello e nell'esperienza, allora sei probabilmente un bilingue e sarai in grado di scrivere e di tradurre verso l'altra lingua (sempre con qualche riserva). Se non ce l'hai (e cioè se non sei bilingue nel senso che abbiamo detto, potrai certamente tradurre se così credi e se al tuo cliente non importa niente del tuo cervello e della tua "genetica", ma facendo così si corrono più rischi a livello qualitativo, perché la cultura, il vissuto e la mente sono elementi strettamente legati all'utilizzo della lingua. Quel "vissuto" e quel sentimento intimo al quale tu stessa hai accennato che ti "inchiodano" definitivamente a quella lingua e a quel modo di esistere.

Questo elemento è indispensabile, a mio avviso, per poter tradurre in una lingua straniera, nonostante si conoscano molto bene i suoi elementi grammaticali e strutturali e si abbia acquisito nel tempo una grande fluidità anche per quanto riguarda la terminologia (quella bene o male si può anche trovare su un buon dizionario).

E per Angioletta, l'ultima cosa:
le tue parole sono molto chiare mi pare, dire "Io sono pignola" significa considerare poco coscenzioso chi non fa come te, mi pare chiaro è italiano.

Dire "sono pignola" significa soltanto che il MIO modo di essere precisa è quello. Mi riferisco esclusivamente alla mia "pignoleria" sulla quale tu insisti, degli altri io non parlo. Ciascuno agisce secondo il proprio sentire e secondo la propria coscenza. Io ho fatto quella scelta e ho spiegato i motivi, se tu ne fai un'altra mi sembra ottimo.
E per quanto riguarda la qualità, certo che si possono avere idee diverse. Infatti un traduttore può consegnare un testo pieno di errori e non vederli nemmeno.

Federica D'Alessio wrote:

Non me ne vogliate per la provocazione - forse anche il fuori tema, ma io sono convinta che per tradurre bene, o benissimo, un testo, in una combinazione o in quella inversa, non si debba affatto essere "traduttori", così come per scrivere bene o benissimo non necessariamente si debba essere "scrittori".


Altra domanda su cui secondo me si banalizza o si dà per scontato ciò che non lo è: cos'è un madrelingua? Io mi considero bilingue soprattutto "per sentimento", l'ho detto in più di una occasione. Non credo che si sia bilingue per sempre, ad esempio. (...) Non mi riterrei mai bilingue solo per aver parlato per anni con mio padre e con la sua famiglia (che linguisticamente avevano un bel caos in testa, loro per primi!), se non avessi anche scelto di vivere in Spagna esperienze così intense che mi hanno "inchiodato" a quella lingua definitivamente. Sfido chiunque a dimostrare che il sentimento e l'immersione sentimentale o la sensibilità personale non contano più del "tempo" o della "nascita" nell'apprendimento di una lingua. Non parlo solo del rapporto sentimentale con qualcuno che parla un'altra lingua - che conta e conta tantissimo - ma del vissuto intenso in un'ambiente impregnato di quella lingua, un vissuto che non si misura solo in termini di anni, ma di profondità.
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Angie Garbarino
Angie Garbarino  Identity Verified
Local time: 20:33
Miembro 2003
francés al italiano
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PERSONA QUE INICIÓ LA HEBRA
questa possibilità non mi è nemmeno balenata May 21, 2006

E per Angioletta, l'ultima cosa:
per quanto riguarda la qualità, certo che si possono avere idee diverse. Infatti un traduttore può consegnare un testo pieno di errori e non vederli nemmeno


può essere, a questo non avevo nemmeno pensato, davo per scontato che un traduttore professionista fosse ingrado di vedere gli errori che può aver fatto, perlomeno se ricontrolla il testo dopo una pausa.Certo tu avendo un'agenzia hai senz'altro visto molti stili e molti traduttori.

Io se revisiono senza vaer fatto una piccola pausa non vedo nessun errore in nessuna lingua LOL

ciao buona serata

[Edited at 2006-05-21 15:39]

[Edited at 2006-05-21 15:41]


 
Catherine Bolton
Catherine Bolton  Identity Verified
Local time: 20:33
italiano al inglés
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In Memoriam
Mah...! May 21, 2006

Mi è capitato abbastanza spesso dover revisionare testi fatti da italiani in inglese. Alcuni lavori erano fatti molto bene, eppure c'erano errori che un madrelingua non avrebbe mai fatto. Magari una preposizione messa male, oppure una frase girata male. Una parola che, boh, non mi ha convinto. Comunque c'era da correggere.
Potrete pure tradurre fuori dalla vostra lingua. Il lavoro sarà decente, ma - sorry - non sarà mai quello che fa un madrelingua. Io sono perfettamente bilingue ma non
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Mi è capitato abbastanza spesso dover revisionare testi fatti da italiani in inglese. Alcuni lavori erano fatti molto bene, eppure c'erano errori che un madrelingua non avrebbe mai fatto. Magari una preposizione messa male, oppure una frase girata male. Una parola che, boh, non mi ha convinto. Comunque c'era da correggere.
Potrete pure tradurre fuori dalla vostra lingua. Il lavoro sarà decente, ma - sorry - non sarà mai quello che fa un madrelingua. Io sono perfettamente bilingue ma non mi permetterei mai di tradurre verso l'italiano. Sono cresciuta a Roma, ma i miei mi hanno mandato a scuole americane. Pertanto sono americana, e non pretendo di essere italiana.
Per la serie di "put your money where your mouth is", perché non mettete qui nel forum le vostre traduzioni in inglese? Scommetto che gli errori li troviamo.
Che ai vostri cliente non gliene importa nulla è un'altra questione - e meglio per voi ed il vostro conto bancario. Ma non mi venite a dire che sia etico.
Catherine
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giogi
giogi
Local time: 19:33
Vivo in Inghilterra May 21, 2006

da quasi cinque anni...insegno in un college molto conosciuto, eppure, forse sarà mancanza di creatività o competenza...non traduco mai verso l'inglese...perchè dovrei...esistono gli Inglesi che lo fanno sicuramente meglio di me...?!?
Conoscere una lingua non signfica grammatica, sintassi, abilità...ma credo signifchi sensibilità...
Scrivo corrente paper in Inglese e parlo Inglese da quando mi alzo il mattino al mattino dopo, conosco sicuramente più modi di dire e neologismi d
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da quasi cinque anni...insegno in un college molto conosciuto, eppure, forse sarà mancanza di creatività o competenza...non traduco mai verso l'inglese...perchè dovrei...esistono gli Inglesi che lo fanno sicuramente meglio di me...?!?
Conoscere una lingua non signfica grammatica, sintassi, abilità...ma credo signifchi sensibilità...
Scrivo corrente paper in Inglese e parlo Inglese da quando mi alzo il mattino al mattino dopo, conosco sicuramente più modi di dire e neologismi di quanti ne conosce un Inglese che manca dalla Gran Bretagna da molti anni, ho una padronanza perfetta della grammatica e della sintassi (non insegnerei a Oxford se non sapessi l'Inglese, no?)....Ma non sono Inglese e perchè dovrei tradurre verso una lingua che non è la mia?
Non ho mica capito!
bacioni
Giovanna
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Angela Arnone
Angela Arnone  Identity Verified
Local time: 20:33
Miembro 2004
italiano al inglés
+ ...
E no che non m'annoio May 21, 2006

Ognuno è liberissimo di fare come crede... ci mancherebbe altro.
In linea di massima (e Angioletta sa quanto le voglio bene quindi non me ne voglia) io mi comporto come Catherine e Maria José, e Mariella e PaolaD.
Certo, ho revisionato testi fatti da madrilingua inglesi che facevano piangere e testi fatti da madrilingua italiani che facevano ridere... per motivi diversi. Ma in linea di massima gli errori più grossolani erano nei secondi.
Mi è anche capitato di rileggere te
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Ognuno è liberissimo di fare come crede... ci mancherebbe altro.
In linea di massima (e Angioletta sa quanto le voglio bene quindi non me ne voglia) io mi comporto come Catherine e Maria José, e Mariella e PaolaD.
Certo, ho revisionato testi fatti da madrilingua inglesi che facevano piangere e testi fatti da madrilingua italiani che facevano ridere... per motivi diversi. Ma in linea di massima gli errori più grossolani erano nei secondi.
Mi è anche capitato di rileggere testi molto tecnici fatti da Italiani verso l'inglese, ed erano davvero brillanti, dove il mio intervento era, diciamo, di lucidatura - preposizioni, punteggiatura e via dicendo.
Ma sono episodi rarissimi.
Personalmente sono vigliacca e curo il mio orticello ... preferisco presentare traduzioni che so che neanche con il lumino ci scappa l'errore, piuttosto che stare a barcamenarmi verso l'italiano, perdendo tempo e magari togliendo lavoro a chi è più bravo di me in quell'argomento.
Per quanto riguarda la noia ... beh, ho la fortuna di essere specializzata in campi che spaziano abbastanza e ogni lavoro è una nuova porta che si apre, di scoperte, di sorprese, di piccole gioie che stimolano ad andare avanti.
Ultimamente sono stata a cena con un imprenditore di calzature (ex-fornitore del patron Della Valle) e abbiamo intavolato un lungo discorso sui vari tipi di suola utilizzati nel suo stabilimento ... semplicemente perché avevo appena tradotto un sito per quel settore.
Stesso dicasi per una serie di argomenti che spazia dai formaggi siciliani ai castelli medioevali, da Carlo Crivelli a Nicola da Guardiagrele, alla ristrutturazione di Gjirokastra alla villa sommersa di Baia, dalla rinascita del centro di Torino grazie alle Olimpiadi 2006 al ruolo dell'esercito canadese nella Seconda guerra mondiale in Italia. Mi fermo per non annoivarvi a morte.
Caso strano - ogni tanto mi contestano le traduzioni, e guarda caso, sono sempre clienti italiani che mi vogliono insegnare l'inglese.... l'ultimo voleva che mettessi il trattino sempre tra "century" e il secolo relativo; ho dovuto inviare la spiegazione della regola grammaticale spiegando perchè a volte ci va e a volte no... però ha accettato con molto garbo la precisazione, solo che mi fa venire i nervi sentirmi dire che ho tralasciato un dettaglio invece di sentirmi chiedere "come mai il trattino non c'è sempre?".
Angela





[Edited at 2006-05-22 05:56]
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Angela Arnone
Angela Arnone  Identity Verified
Local time: 20:33
Miembro 2004
italiano al inglés
+ ...
Giovanna - conosci Diego Zancani? May 21, 2006

Molto OT ... ma poi mica tanto ... se lo conosci. dagli un bacio da parte mia ... se non lo conosci ... cercalo e ... dagli un bacio da parte mia!
Angela


 
Maurizio Valente
Maurizio Valente  Identity Verified
Italia
inglés al italiano
+ ...
In Memoriam
Concordo con Catherine May 21, 2006

Anch'io concordo con Catherine. Sono madrelingua italiano e le traduzioni mie (commerciali) verso l'inglese saranno state l'1%. Ciò benché mi capiti di "pensare in inglese" e talora mi venga in mente la parola inglese e non l'equivalente italiano.

Per chi non è un genio come Joseph Conrad, ammetto solo un numero limitato di eccezioni a questa regola, parlando delle traduzioni tecniche:

1) Quando le frasi del testo originario sono molto semplici (non occorre essere u
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Anch'io concordo con Catherine. Sono madrelingua italiano e le traduzioni mie (commerciali) verso l'inglese saranno state l'1%. Ciò benché mi capiti di "pensare in inglese" e talora mi venga in mente la parola inglese e non l'equivalente italiano.

Per chi non è un genio come Joseph Conrad, ammetto solo un numero limitato di eccezioni a questa regola, parlando delle traduzioni tecniche:

1) Quando le frasi del testo originario sono molto semplici (non occorre essere un madrelingua inglese per tradurre correttamente "Per accedere alla finestra di dialogo XX fare click sul pulsante YY")

2) Quando il testo è così tecnico da richiedere la conoscenza approfondita del settore. In questo caso però la traduzione va rivista da un madrelingua. In sostanza l'ideale è lavorare in tandem. Avrei dovuto sposare una madrelingua inglese o americana. Mi faccio un appunto per la prossima vita (if any).

Per la cronaca, mi capita spesso di tradurre testi inglesi tecnici o di marketing scritti da tedeschi (o peggio da giapponesi) e mi piacerebbe che gli autori di questi testi condividessero l'opinione di scrivere solo nella propria lingua! Ma così avrei meno lavoro, e quindi tutto sommato mi va bene. Anche perché con l'abitudine si impara che "till" scritto da un tedesco va inteso come "within"... et similia.

Il rischio di tradurre nella lingua passiva senza la revisione di un madrelingua è altissimo. Io naturalmente noto quello che stride nella mia lingua. E termino regalandovi
2 esempi reali, divertenti, di errori clamorosi, fatti da traduttori/interpreti:

luxurious hotel > hotel lussurioso (lussuoso)
ente di bonifica > charitable organization (risposta a Kudoz - poi cancellata)

Altri esempi divertenti sono citati nella prefazione al libro sui falsi amici, Odd Pairs and False Friends (1987), di Virginia Browne (se non ricordo male, uno si riferisce alla suggestiva parola inglese "suggestive" ... e al suo falso amico italiano - l'altro esempio a "tremendous" "I miei complimenti a tua figlia, sono andato a sentire il suo concerto, è stata veramente tremenda ...").
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Angie Garbarino
Angie Garbarino  Identity Verified
Local time: 20:33
Miembro 2003
francés al italiano
+ ...
PERSONA QUE INICIÓ LA HEBRA
Grazie a tutti delle vostre opinioni May 21, 2006

Grazie soprattutto ai madrelingua Inglese

Ai quli vorrei dire che so benissimo che non posso tradurre con le sfumature di un madrelingua, dicevo che traduco verso l'inglese perchè mi piace davvero molto e traduxo solo in campi in cui sono esperta

NOn credevo che qualcuno avrebbe perso il suo tempo per spulciare i miei interventi in inglese che peraltro continuerò a fare e credevo pure che ci fossero delle regole di "etiquette" che vietano certi comportamenti ma tan
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Grazie soprattutto ai madrelingua Inglese

Ai quli vorrei dire che so benissimo che non posso tradurre con le sfumature di un madrelingua, dicevo che traduco verso l'inglese perchè mi piace davvero molto e traduxo solo in campi in cui sono esperta

NOn credevo che qualcuno avrebbe perso il suo tempo per spulciare i miei interventi in inglese che peraltro continuerò a fare e credevo pure che ci fossero delle regole di "etiquette" che vietano certi comportamenti ma tant'è. Pazienza.

Nemmeno intendevo dire che sono la migliore delle traduttrici
Io parlavo in generale e ho solo detto che mi piace molto, non che sono perfetta

Grazie ancora a tutti per le vostre opinioni

Buona notte







[Edited at 2006-05-21 23:47]
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Angie Garbarino
Angie Garbarino  Identity Verified
Local time: 20:33
Miembro 2003
francés al italiano
+ ...
PERSONA QUE INICIÓ LA HEBRA
beh certo May 21, 2006

cbolton wrote:
Potrete pure tradurre fuori dalla vostra lingua. Il lavoro sarà decente, ma - sorry - non sarà mai quello che fa un madrelingua.
Catherine


Questo s'intende ovvio che non puo essere come quello di un madrelingua

Hai ragione su questo

P.S. nel mio portfolio una mia traduzione in inglese c'è è pubblica mi farebbe piacere che tu la guardassi, da te come da Angela e da tutti i madrelingua accetto volentieri qualunque rimostranza anzi è un onore.

Ciao Bolton

Buona notte.

[Edited at 2006-05-21 23:18]


 
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tradurre solo nella propria lingua madre






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