Ruoli di mediazione detenuti dal software

translation_articles_icon

ProZ.com Translation Article Knowledgebase

Articles about translation and interpreting
Article Categories
Search Articles


Advanced Search
About the Articles Knowledgebase
ProZ.com has created this section with the goals of:

Further enabling knowledge sharing among professionals
Providing resources for the education of clients and translators
Offering an additional channel for promotion of ProZ.com members (as authors)

We invite your participation and feedback concerning this new resource.

More info and discussion >

Article Options
Your Favorite Articles
Recommended Articles
  1. ProZ.com overview and action plan (#1 of 8): Sourcing (ie. jobs / directory)
  2. Réalité de la traduction automatique en 2014
  3. Getting the most out of ProZ.com: A guide for translators and interpreters
  4. Does Juliet's Rose, by Any Other Name, Smell as Sweet?
  5. The difference between editing and proofreading
No recommended articles found.

 »  Articles Overview  »  Language Specific  »  Italian  »  Ruoli di mediazione detenuti dal software

Ruoli di mediazione detenuti dal software

By Susanna Martoni | Published  11/14/2016 | Italian | Recommendation:RateSecARateSecARateSecARateSecARateSecI
Contact the author
Quicklink: http://deu.proz.com/doc/4334
Author:
Susanna Martoni
Italien
Spanisch > Italienisch translator
Mitglied seit: Dec 15, 2009.
 
View all articles by Susanna Martoni

See this author's ProZ.com profile
Succedono eventi verbali e allora avremo parole (etichette, sigle, hashtag, acronimi, acrostici veri o presunti) assegnate a contenuti. E avremo immagini, ancora discorsi e liquidi narrativi.
Come ci dice Lev Manovich in "Software Culture", 2010 "In generale, è come se i media diversi cercassero di raggiungersi l'un l'altro in modo attivo, scambiarsi proprietà e offrire in prestito le proprie specifiche caratteristiche". Poiché ogni oggetto della nostra vita risulta essere, in buona sostanza, il risultato di un prodotto generato da un software, è perfettamente plausibile pensare alla nostra realtà occidentale come un sistema ultratecnicizzato refrattario a rinunciare a ogni sorta di stimolo informatico. La nuova ecologia mediale, favorita dalla disponibilità di articoli elettronici e dall'accesso a Internet grazie all'emergere di piattaforme specializzate, genera prodotti mediali ibridati, eterogenei, mobili, modulari e remixati in un ambito di "More media", che vede una progressione esponenziale di sempre più media attorno a noi.
Un tale ambiente ha favorito, e continua a farlo tramite l'affinamento sorprendente e inarrestabile delle tecnologie, una sorta di perfezionamento degli oggetti, inteso come possibilità di fruire di un qualsiasi oggetto - perché tutto può essere gettato in un software - attraverso la manipolazione, scomposizione, ricomposizione, assemblaggio e assorbimento in un altro oggetto mediale, prima basato su altre specificità. Le case progettate dai software trasformano i paesaggi e restituiscono nuovi ambienti grazie a sofisticate e verosimili simulazioni; impartendo a un software dei dati quantitativi relativi a peso e altezza di un utente possiamo ricevere istruzioni precise su come risolvere problemi legati al peso e ogni sorta di consiglio su come combatterli; inoltre è possibile chiedere il calcolo di distanze chilometriche, di conversioni di valuta, previsioni meteo, ricette di cucina e simulazioni di ogni genere e via dicendo, in un vortice infinito di domande e risposte. È questa la cattura della vita quotidiana a cui è evidentemente impossibile sottrarsi e che molti utenti vivono in modo inconsapevole.
In qualsiasi lavoro, studio, analisi, osservazione e catalogazione della sfera sociale il software unisce utenza e conoscenza e struttura il pensiero, produce una cultura mediata. Dopo la burocratizzazione della vita sociale e la contabilizzazione delle merci rese possibili dalla scrittura, il software ci guida verso la strutturazione della conoscenza in comparti tematici automatizzati, variabili, modulari, ibridi. Il software è legato alla Rete e le applicazioni lavorano direttamente sul Web. Ancora automazione e transcodifica, estraibilità (la narrazione è parte integrante del mondo reale), serialità (i racconti e i dati nella Rete si aprono, si dividono e si riaprono).
Per Manovich il software è il motore delle società contemporanee, esso guida le nostre vite portandoci all'ibridazione e atomizzazione informativa e culturale che invade il nostro tempo.
Tornando a una realtà molto attuale, ovvero quella dei giorni nostri, c'è chi auspica un ritorno alle élite culturali e all'accesso alla realtà "senza mediazioni". Stiamo parlando di piattaforme come TripAdvisor, Airbnb, Amazon, Wikipedia, Google. Ovvero, saltare le mediazioni per generare nuove élite a cui fare riferimento.
Come sempre, è auspicabile la via di mezzo, quella che consente di accedere ai contenuti probabilmente grazie a mediazioni come quelle sopra indicate, ma con la ferma consapevolezza che le élite (e non la casta) aiutano a scindere la realtà, a trovare gli orientamenti che ci possono indirizzare verso una massa critica e criticabile cambiando necessariamente i punti di vista per meglio comprendere l'insieme.
Mediazioni e élite, se così vogliamo chiamarle, devono convivere.
È quando accade nel film "The Conversation" di Francis Ford Coppola del 1974, dove un eccellente Gene Hackman suona il sax nella propria stanza investito da una memoriabile inquadratura finale che lo inghiotte, allontanandosi dal contesto per mostrare un punto di vista più generale e, alla fin fine, realistico. Il focus sulla scena rimpicciolisce il dettaglio per accogliere una spazialità allargata dove le mediazioni sono state accantonate, lasciando intravedere finalmente l'isotopia.


Copyright © ProZ.com, 1999-2024. All rights reserved.
Comments on this article

Knowledgebase Contributions Related to this Article
  • No contributions found.
     
Want to contribute to the article knowledgebase? Join ProZ.com.


Articles are copyright © ProZ.com, 1999-2024, except where otherwise indicated. All rights reserved.
Content may not be republished without the consent of ProZ.com.