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Invio curriculum agenzie di traduzione...da che parte iniziare
Thread poster: Cartrad
Luca Ruella
Luca Ruella  Identity Verified
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motivazioni Sep 22, 2010


Ribadisco che ho semplicemente invitato a riflettere su una serie di motivazioni, attenzione - non giustificazioni


Sinceramente non capisco dove tu voglia arrivare. Se sono SOLO motivazioni e NON giustificazioni, sarebbe come dire:

- non ho finito la traduzione in tempo perché sono andato a ballare in discoteca.

Questa è una motivazione ma non è una giustificazione, al cui mi viene da rispondere: "E allora? Cavoli tuoi, cosa dovrei imparare a capire io?"

Ne consegue che se uno studente non riesce a districarsi nella propria vita privata, accademica e professionale per tutti i motivi elencati da te, cavoli suoi, è lui in difetto e noi, nel rispondergli, non dobbiamo imparare a capire nulla, solo dirgli educatamente di darsi una svegliata.


In certe scuole te lo insegnano dal primo anno che bisogna tradurre di notte, di domenica e nei weekend, non a parole ma con i fatti. Non c'è mica necessità di arrivare al "mondo del lavoro" per scoprirlo.


Se è per questo non c'è bisogno che te lo insegnino a scuola. Chi è sveglio e volenteroso le cose le capisce da solo (che poi non è certo una notizia dell'ultimo minuto che per diventare bravi a far qualcosa bisogna faticare).


Badare a mio marito? E perché non saprà badare a se stesso? ...lungi da me il matrimonio se fosse davvero così...


Tutti sappiamo che il matrimonio, un contratto di mutua assistenza vita natural durante, richiede tempo ed energie in difetto di cui si trasforma in un divorzio che richiede ancora più tempo ed energie.


 
Silvia Prendin
Silvia Prendin  Identity Verified
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Sì ma con prudenza Sep 22, 2010

Angie Garbarino wrote: rispondete ai KudoZ
No al farsi prendere dalla frenesia di dare risposte a vanvera nella speranza di raccimolare punti. Ce ne sono. Anche su altri siti similari.

Altro consiglio: partecipare ai powwow, nei quali incontrerete 10, 20, anche 50 traduttori per volta. Nessuno sale in cattedra, ma si possono imparare molte cose, e soprattutto farsi conoscere e lasciare i propri contatti.


 
Francesca Casoli
Francesca Casoli  Identity Verified
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Due note Sep 22, 2010

1) Cancellato perché off-topic, scusate

2) Mi sento chiamata in causa, probabilmente a torto, ma visto che dopo un po' si è iniziato a parlare al plurale vorrei sottolineare che non sono io la topic starter. Il mio profilo non è completo perché non ho informazioni con cui riempirlo (prove di traduzione, progetti, ecc.) e perché come ho già detto prima non sto cercando lavoro (magari tra una settimana sì, allora ne riparliamo). Il cv che ho caricato, come avete visto, non è n
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1) Cancellato perché off-topic, scusate

2) Mi sento chiamata in causa, probabilmente a torto, ma visto che dopo un po' si è iniziato a parlare al plurale vorrei sottolineare che non sono io la topic starter. Il mio profilo non è completo perché non ho informazioni con cui riempirlo (prove di traduzione, progetti, ecc.) e perché come ho già detto prima non sto cercando lavoro (magari tra una settimana sì, allora ne riparliamo). Il cv che ho caricato, come avete visto, non è neanche da freelance, sempre per lo stesso motivo; l'ho messo soltanto per permettere agli altri di conoscermi un po' meglio da quando ho iniziato ad intervenire nell'area Kudoz ...e nel forum. Quello da freelance ce l'ho conservato in una cartella del portatile in attesa di ulteriori modifiche.

[Modificato alle 2010-09-22 16:52 GMT]
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Antonella Berardi
Antonella Berardi  Identity Verified
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Niente di più vero..! Sep 23, 2010

Luca Ruella wrote:

Diciamolo chiaro: per diventare un professionista in qualsiasi campo, traduttori inclusi, **bisogna farsi un mazzo tanto**

La vita lavorativa sarà 100 volte più dura!

Scusate se intervengo così da nulla, ma solo oggi ho seguito questa discussione, per certi versi davvero interessante
Mi sono permessa di riportare due frasi di Luca che mi sono saltate agli occhi: "farsi un mazzo tanto" (sarà anche un'espressione un po' colorita, ma rende bene!) e "la vita lavorativa è più dura".
Come Giuseppe, sono tra quelli che hanno iniziato da poco questo mestiere e volevo dire che le due frasi calzano proprio a pennello

Perciò, senza dilungarmi troppo, vorrei dire a Sara e a Francesca di non demordere e di continuare a "studiare" per diventare traduttori freelance. Già, io dico proprio studiare, al di fuori dell'università, perché lì, a livello lavorativo, non ti insegnano un bel niente, è il "dopo" che ti forma! E la vita lavorativa è davvero dura, soprattutto all'inizio, e te ne rendi conto solo quando ormai ci sei dentro!
Io mi ritrovo parecchio nelle parole di Giuseppe, perché ho iniziato a informarmi sul lavoro di traduzione vero e proprio dalla fine del primo anno di specialistica e al secondo anno, gira e rigira, dopo aver bussato a non so quante porte, spesso di persona (e non sai quante mi sono state sbattute in faccia) mi sono ritrovata a fare un tirocinio (retribuito, anche se non ai massimi livelli..) in un'agenzia di traduzione!

Mi rivolgo a Francesca che affermava quanto fosse difficile gestire tutto per uno studente fuorisede: non c'è bisogno di essere un superman o quant'altro, basta avere forza di volontà e caparbietà! Se davvero sei determinato a voler iniziare questo lavoro, trovi il tempo e il modo di incastrare tutto, fidati! Tutto il resto, lo metti in secondo piano.
Non voglio rendermi antipatica o dire che sono migliore, lungi da me, però ti posso dire che io lavoravo in agenzia dalle 9 alle 18, per raggiungere l'ufficio facevo ogni giorno 90 km sola andata, (quindi 180 in tutto) cambiando 3 treni e stavo fuori casa dalle 6 del mattino alle 10 di sera. La sera e nel week-end studiavo per gli esami e mi occupavo delle faccende quotidiane (ero fuorisede per motivi personali, non di studio, ho continuato a studiare nella mia città di origine). Per dare gli esami dovevo tornare nella città in cui studiavo (250 km) e il giorno dopo ritornare a casa mia, altra città
Insomma, è andata a finire che lavoravo in una città (prov Na), vivevo in una città vicina a quella in cui lavoravo (Sa) e studiavo in un'altra città ancora (Ba)
Perché l'ho fatto? Perché sapevo che l'esperienza mi sarebbe servita parecchio, mi avrebbe messo faccia a faccia con quello che sarebbe stato il mio futuro, così ho stretto i denti e ho fatto tutto, senza chiedere aiuto a nessuno e facendo quadrare tutto. Sono ancora viva ( ) ed è un'esperienza che rifarei!Anche se mi sono stancata tanto, è stata davvero utilissima!

Dopo il tirocinio ho fatto qualche lavoretto per alcune agenzie e ho iniziato a tradurre gratis per associazioni di volontariato, cosa che faccio ancora oggi. Poi durante il periodo della tesi sono tornata a casa nella mia città di origine e ho passato letteralmente le giornate a curiosare in questo sito, in ogni sua parte, a leggermi tutte le discussioni tipo questa qui, a informarmi per la parte fiscale di questo lavoro (ne ero completamente a digiuno, a stento sapevo cosa fosse la ritenuta d'acconto). Ho chiesto anche consigli a qualche "senior" per compilazione di CV e approccio con le agenzie, e quando ho creato un mio CV e un mio profilo, ho iniziato a inviare candidature a diverse agenzie in tutto il mondo, cercando su google, come mi era stato consigliato di fare dagli esperti Ovviamente non mandavo e-mail in massa a casaccio, per ogni agenzia scrivevo una lettera di presentazione e inviavo il CV. Rispondevo anche alle offerte qui su proz, infatti ho fatto anche l'iscrizione. Nel frattempo mi ero anche laureata, e mi sono potuta dedicare completamente allo "studio" di questa bella professione! A 4 mesi dalla laurea ho visto i primi risultati e qualcuno finalmente iniziava ad accorgersi di me, a vedermi come un futuro professionista e non come un pollo da spennare a tariffe da fame. Ed eccomi qua. Ho ancora tantissimo da imparare, ma si sa, di imparare non si finisce mai e, anzi, non si DEVE smettere mai! Non mi sono mai adagiata e continuo ininterrottamente a studiare, informarmi, cercare nuovi contatti, per quello che posso!
Ovviamente neanche io mi sono svenduta, come diceva Giuseppe, e forse se avessi accettato le famose proposte di collaborazione a 2 cent, avrei iniziato a fare esperienza anche prima. Ma non è quella la strada giusta..con un po' più di pazienza, decisione e anche umiltà, alla fine i risultati si vedono!
La fortuna la lascerei stare, decisamente!

Parlando in generale, io penso che la mia generazione sia un po' "viziata", abituata ad avere tutto in un piatto d'argento, anziché cercare da sé ciò che gli serve! (Non mi riferisco a nessuno in particolare, parlo in generale e non solo per quanto riguarda il lavoro di traduttore). Forse mi attirerò antipatie così dicendo, ma è ciò che penso e ciò che vedo continuamente intorno a me.

Spero di avervi aiutato (e rincuorato!) almeno un po', raccontandovi la mia esperienza!

Un saluto a tutti!
Antonella

Ps: scusate, avevo promesso di essere breve..mi sono accorta ora di quanto sia lungo il post :| (Ammesso che l'abbiate letto tutto ahah ). Inoltre spero di non essere andata troppo fuori tema..in tal caso mi scuso in anticipo con i moderatori e tranciate pure il mio post, se volete!


 
Daniela Virone
Daniela Virone
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o forse ci hanno spiegato che le cose o si fanno bene o non si fanno!! Sep 24, 2010

Cara Serena, nonostante tutti i tuoi master e certificati eccoti qui a goderti le critiche di chi è arrivato prima di te dove anche tu arriverai magari non subito!!!!

Anch'io, come te, ho creduto che professionalità significasse studio e applicazione prima di tutto (quindi master e tirocini di vario tipo), conoscenza perfetta della lingua dalla quale si traduce (il che si traduce in SOGGIORNI all'estero con relativi problemi economici)!!!!

Giuseppe sostiene di aver co
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Cara Serena, nonostante tutti i tuoi master e certificati eccoti qui a goderti le critiche di chi è arrivato prima di te dove anche tu arriverai magari non subito!!!!

Anch'io, come te, ho creduto che professionalità significasse studio e applicazione prima di tutto (quindi master e tirocini di vario tipo), conoscenza perfetta della lingua dalla quale si traduce (il che si traduce in SOGGIORNI all'estero con relativi problemi economici)!!!!

Giuseppe sostiene di aver cominciato al secondo anno di università: cominciare a tradurre dal secondo anno di università? Ma si tratta di prendere in giro i clienti o cosa?? Tradurre, sempre secondo noi povere illuse, significa avere una perfetta padronanza delle lingue da tradurre, conoscerne tutto dalla A alla Z, avere gli strumenti mentali per poterlo fare che solo applicazione e anni di studio e traduzioni gratuite possono fornire.
Anch'io sono stata sul Tariffometro e se non erro il primo consiglio era fare esperienza anche in altri campi che non fosse la traduzione per diventare buoni traduttori. Qui si sta solo parlando battere gli altri sul tempo iscrivendosi prima su un sito per poter lavorare!!!!!!
é vero che all'università nessuno mi ha insegnato a scrivere un CV da traduttore, ci mancherebbe altro, ed è ancor più vero che molti di noi si cullano all'università sperando poi nel piatto d'argento. però sparare a zero su tutti generalizzando.....io e serena abbiamo, facendo male, creduto di dover studiare prima di diventare professioniste, ma a quanto pare professionisti si diventa rispondendo alle discussioni su di un sito! Credo che i traduttori (quelli veri, quelli che traducono da anni) preferiscano la mentalità di Giuseppe perchè in lui vedono una persona dinamica e pragmatica, noi ci siamo lasciate cullare dai sogni forse, ma non per questo siamo biasimabili, a noi le cose piace farle bene o non farle proprio, quindi non demordiamo perchè la nostra professionalità sarà riconosciuta prima o poi!
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alessandra nespoli
alessandra nespoli  Identity Verified
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... Sep 24, 2010

cominciare a tradurre dal secondo anno di università? Ma si tratta di prendere in giro i clienti o cosa?? Tradurre, sempre secondo noi povere illuse, significa avere una perfetta padronanza delle lingue da tradurre, conoscerne tutto dalla A alla Z, avere gli strumenti mentali per poterlo fare che solo applicazione e anni di studio e traduzioni gratuite possono fornire.


Ho iniziato e continuo a tradurre con il solo diploma.

Forse l'anno prossimo se mi laureerò, avrò modo di apprendere la vera professionalità.

saluti


 
Cartrad
Cartrad
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Grazie a tutti coloro che mi hanno risposto Sep 25, 2010

Innanzitutto grazie a tutti per avermi risposto. Io accetto volentieri consigli e critiche sia in positivo che in negativo come è giusto che sia.
Volevo come prima cosa esprimere un mio pensiero: ritengo che il forum sia libero e aperto a tutti. Prima di scrivere questo messaggio ho consultato topic precedenti e mi sono annotata su un bel quadernone a quadretti le cose che più potevano servirmi da cui prendere spunto.
Il fatto è che ritengo non ci sia niente di male a chidere com
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Innanzitutto grazie a tutti per avermi risposto. Io accetto volentieri consigli e critiche sia in positivo che in negativo come è giusto che sia.
Volevo come prima cosa esprimere un mio pensiero: ritengo che il forum sia libero e aperto a tutti. Prima di scrivere questo messaggio ho consultato topic precedenti e mi sono annotata su un bel quadernone a quadretti le cose che più potevano servirmi da cui prendere spunto.
Il fatto è che ritengo non ci sia niente di male a chidere comunque un parere a colleghi, che sia personalizzato per il mio caso. Quindi ringrazio chi mi ha risposto; chi invece giudica il mio post un'inutile ripetizione è liberissimo di non leggerlo e dedicarsi ad altro. Siamo in un Paese libero.
Il discorso di Giuseppe è molto utile e importante, sono pienamente in accordo con lui in merito al fatto che è importante non dormire durante gli anni di università e portarsi avanti il più possibile. La mia esperienza è la seguente: ho 32 anni e ho lavorato fino ai 24 nel settore turistico, mi sono quindi iscritta all'università dove ho avuto per 5 anni frequenza obbligatoria (con orario 830/19 con mezz'ora di pausa in cui dovevo trasferirmi da una sede all'altra in macchina), gli unici lavori che ho potuto fare sono stati saltuari (lezioni private alla sera dopo cena o commessa nel week end), non potevo lavorare come traduttrice da casa perchè non possedevo il pc e tantomeno internet (li possiedo da poco meno di un anno). I miei genitori mi hanno pagato le tasse universitarie e per il resto mi sono mantenuta con i soldi guadagnati fino ai 24 anni quando lavoravo e con i lavoretti saltuari svolti durante gli studi.
L'anno scorso ho passato le selezioni per essere ammessa al master in traduzione tecnico scientifica dell'agenzia tuttoeuropa di TO ( c'erano 15 posti e i candidati erano oltre cento), con mio grande entusiasmo ho frequentato questo master che mi ha dato molto in termine di cultura, ma anche qui l'orario era full time (con spesso anche il sabato mattina) e quindi le possibilità di lavorare erano poche.

Ora.....io non voglio giustificarmi o farmi bella dinanzi gli occhi altrui...ma non sono mai stata una figlia di papà, l'università per me è stata la scelta più importante della mia vita e ho sempre dato il massimo.
Ora voglio impegnarmi al massimo anche nella ricerca del lavoro a cui tengo tantissimo, adoro tradurre e adoro soprattutto la lingua spagnola che ho studiato partendo da zero all'università con tanti sacrifici (io ero uscita dallo scientifico).

Quindi se chiedo consigli qui non è certo perchè non ho voglia di sbattermi, ma solo perchè ci sono cose che veramente ignoro, come ad esempio come si scrive un curriculum da freelance, non ne ho prorpio idea.
I miei cv in inglese e spagnolo me li sono scritta da sola (non potendo pagarmi un traduttore che me li facesse) prendendo spunto da quelli trovati su proz che ho scaricato e mi sono letta molto attentamente.
Anch'io come Giuseppe passo ore e ore su proz a leggermi i forum e a spulciare qua e la annotandomi qualsiasi cosa utile sul mio bel quadernone. E alla mattina appena apro internet mi collego a proz per rispondere a tutti gli annunci possibili nella speranza di ricevere il mio primo incarico.....

Per il resto...sono una persona comune con passioni, interessi e la voglia di un futuro e una famiglia come tutti gli altri. Lavorare non è un capriccio ma un esigenza vitale.

Grazie a tutti per l'attenzione e aspetto ancora i vostri consigli siete grandi!

Ps: a Serena e Francesca vorrei dire...non mollate mai bisogna essere fiere delle proprie potenzialità e farle valere! Un bacio
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Angie Garbarino
Angie Garbarino  Identity Verified
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@ Sara Sep 25, 2010

Non so se hai letto quello che ti ho consigliato...

Secondo me dovresti davvero riempire la sezione "about me", tanta gente risponde alle offerte, e un profilo vuoto non attira molto il cliente...

Già tutto quello che hai detto a noi, messo in forma adatta ovviamente, potrebbere essere contenuto per riempire la sezione "about me", inoltre caricherei il CV se fossi in te.

Buon week end!


 
Fran Cesca
Fran Cesca
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Pensa che io.... Sep 27, 2010

A_Nespoli wrote:

Ho iniziato e continuo a tradurre con il solo diploma.

Forse l'anno prossimo se mi laureerò, avrò modo di apprendere la vera professionalità.

saluti


...ho la laurea v.o. e sono considerata meno di te....


 
alessandra nespoli
alessandra nespoli  Identity Verified
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:D Sep 27, 2010



 
Alessandra Martelli (X)
Alessandra Martelli (X)  Identity Verified
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Professionalità ed affini Oct 5, 2010

Daniela85 wrote:

Anch'io, come te, ho creduto che professionalità significasse studio e applicazione prima di tutto (quindi master e tirocini di vario tipo), conoscenza perfetta della lingua dalla quale si traduce (il che si traduce in SOGGIORNI all'estero con relativi problemi economici)!!!!

(...)

é vero che all'università nessuno mi ha insegnato a scrivere un CV da traduttore, ci mancherebbe altro, ed è ancor più vero che molti di noi si cullano all'università sperando poi nel piatto d'argento. però sparare a zero su tutti generalizzando.....io e serena abbiamo, facendo male, creduto di dover studiare prima di diventare professioniste, ma a quanto pare professionisti si diventa rispondendo alle discussioni su di un sito!

Credo che i traduttori (quelli veri, quelli che traducono da anni) preferiscano la mentalità di Giuseppe perchè in lui vedono una persona dinamica e pragmatica, noi ci siamo lasciate cullare dai sogni forse, ma non per questo siamo biasimabili, a noi le cose piace farle bene o non farle proprio, quindi non demordiamo perchè la nostra professionalità sarà riconosciuta prima o poi!


Daniela, permettimi due parole.

Leggendo il tuo intervento mi è tornata alla mente tutta una serie di discorsi che hanno infarcito la carriera scolastica - e non - della nostra generazione (dico "nostra" perché ho solo cinque anni più di te).

Tu parli di master, soggiorni all'estero ed università: questi sono strumenti (sì, strumenti) che possono dare "preparazione", ma credo fermamente che "professionalità" sia altro. La professionalità non è un fustino del Dash, un prodotto disponibile solo in determinati negozi (università, master e compagnia briscola), è un insieme di conoscenze ed esperienze, un valore aggiunto che si può ottenere solo con l'esercizio dell'attività lavorativa.

Si possono trascorrere anni all'estero per perfezionare la propria conoscenza della lingua, ma se a fine mese non si sa redigere una fattura vuol dire che il soggiorno all'estero non basta.
Si possono avere tre lauree, ma se non si sa quantificare economicamente il valore del nostro tempo e del nostro lavoro vuol dire che la laurea non basta.

Sara ha chiesto dei consigli su un forum, in uno spazio libero dove ci si può confrontare con altre persone. Giuseppe le ha risposto parlando della propria esperienza e nessuno di noi ha il diritto di criticarlo perché ha intrapreso una strada diversa. Non ci si può permettere di dire che se si inizia a tradurre a vent'anni si "prende il giro il cliente", non ci si può permettere di dire "a noi le cose piace farle bene", lanciando frecciatine più o meno velate a chi non ha seguito la stessa strada che hai intrapreso tu.

Su questo sito troverai molte persone che, come me, non hanno conseguito una laurea in traduzione, ma non si tratta sempre di "pelandroni" che un bel giorno hanno deciso di dichiararsi traduttori. Ci sono persone che lavorano e, nel frattempo, seguono corsi di aggiornamento, si confrontano con i colleghi in caso di necessità, sanno quando è il caso di rivolgersi ad un commercialista per sbrigare le formalità burocratiche, si impegnano per fornire ai propri clienti un servizio di ottima qualità, anche a costo di sacrificare sonno e vita sociale per riuscire a conciliare un lavoro a tempo pieno con la necessità di aggiornarsi sull'evoluzione (spesso continua) nei propri campi di specializzazione. Questo fa di noi una manica di "professionisti non professionali"?


(corretto per refusi, scusate)

[Edited at 2010-10-05 12:17 GMT]


 
Manuela Dal Castello
Manuela Dal Castello  Identity Verified
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chi lo decide? Oct 12, 2010

Daniela85 wrote:

Anch'io, come te, ho creduto che professionalità significasse studio e applicazione prima di tutto...
cominciare a tradurre dal secondo anno di università? Ma si tratta di prendere in giro i clienti o cosa?? Tradurre, sempre secondo noi povere illuse, significa avere una perfetta padronanza delle lingue da tradurre, conoscerne tutto dalla A alla Z, avere gli strumenti mentali per poterlo fare che solo applicazione e anni di studio e traduzioni gratuite possono fornire.
...
a noi le cose piace farle bene o non farle proprio, quindi non demordiamo perchè la nostra professionalità sarà riconosciuta prima o poi!


Dopo un bel po' di giorni di "rimuginamento", finalmente ho capito che cosa non scorresse nel messaggio di Daniela (sono lenta a volte a pensare).
Ecco qua, sperando di non offendere nessuno - non è questa l'intenzione, vorrei solo proporre uno spunto di riflessione, anche perché non mi permetto di giudicare nessuno e meno che meno chi non conosco personalmente.

"Prendere in giro un cliente" significa presentarsi per quello che non si è. Se, con sincerità, ci si presenta come studente che vuole iniziare a fare traduzioni, il cliente è libero di sceglierti oppure no, tra l'altro lo studente minimamente avveduto avrà ben cura di proporsi per traduzioni alla sua portata... altrimenti si scotterà e imparerà la lezione nel modo peggiore.
Diverso sarebbe millantare titoli non conseguiti, o competenze che non si possiedono: allora sì è una presa in giro, altrimenti NO.

Ma il punto principale è questo: chi è che decide quando le cose sono fatte bene e quando no? c'è un'ora X, un avvenimento X, che fa cambiare una persona da "aspirante" a "traduttore"?

No, è un percorso che si fa, perché essere traduttori significa anche essere professionisti, sapere la differenza fra retribuzione netta e lorda, sapere come si tratta con i clienti, saper gestire lavori diversi nello stesso momento.
La laurea è UNO dei percorsi per arrivare alla preparazione linguistica necessaria per essere traduttori; quindi, se si può tradurre senza laurea, si può tradurre anche qualche esame prima della laurea, o no?

Di sicuro la corona di alloro non fa scattare automaticamente capacità imprenditoriale. E se una persona, laureata, inizia a lavorare, è un principiante; di sicuro, a livello professionale avrà meno esperienza di chi ha già iniziato ad accumulare invio di curriculum, lavori, contatti, tentativi.
Cioè, non è che "automaticamente" dopo la laurea si facciano le cose bene... magari!

Chi decide se le cose sono fatte bene è solo il contatto con la realtà: da affrontare quanto prima, prima che la realtà ci sbatta una porta in faccia e che, fatalmente, venga la tentazione di rinchiudersi nella propria torre di avorio a pensare che il mondo non ci capisce.

Manuela


 
Diana Osti
Diana Osti  Identity Verified
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vergogna Nov 28, 2014

sono sbalordita: il ragazzo aveva solo chiesto un consiglio e gli avete risposto prendendolo in giro.
Bella solidarietà fra professionisti! Questo è un sito per la ricerca e l'aiuto alla ricerca di lavoro e non per sfoggiare enormi code di pavone. Che spesso, ahimè, nascondono un sacco di cazzate.
Complimenti
Diana


Elena Astolfi
 
Annamaria Sondrio (X)
Annamaria Sondrio (X)  Identity Verified
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Cara Sara Dec 1, 2014

Scusate per il doppione... il vero post è quello seguente.

Cartrad wrote:

Buongiorno a tutti,

chiedo gentilmente aiuto ai traduttori esperti per orientarmi nella giungla della ricerca di lavoro.
Possiedo una laurea in traduzione, una specialistica in lingue per la comunicazione internazionale e ho appena terminato un master in traduzione tecnico scientifica. So utilizzare abbastanza bene trados 2007 e ho ottenuto la certificazione base per l'utilizzo di trados 2009. Ho già avuto 3 esperienze di stage aggratis in agenzie di traduzione e ora mi ritrovo a districarmi nella giungla della ricerca dei miei primi clienti. Rispondo da sei mesi ormai a oltranza alle offerte di lavoro che trovo su proz senza mai ottenere alcuna risposta e ho iniziato la pratica dell'invio a raffica di cv presso agenzie di traduzione in Italia, Spagna, Inghilterra e Stati Uniti (sia rispondendo ad annunci che con candidature spontanee), ma per ora tutto tace, zero nessuna risposta. Allora ho inizato a cercarmi qualche collaborazione a titolo volontario (in modo da poter iniziare a mettere un minimo di straccio di esperienza nel curriculum e poter cosi iniziare a lavorare), ma senbra assurdo, nemmeno le associazioni contattate mi hanno risposto nonostante sul loro sito fosse scritto che cercavano traduttori volontari.....

Io non mi scoraggio di certo, però rimane il fatto che voglio iniziare a lavorare nel settore per cui ho studiato facendo 7 anni di sacrifici. Come si fa ad ottenere i primi lavori? Accetto consigli grazie, ne ho davvero bisogno. Magari sbaglio qualcosa nel modo di presentarmi....qualcuno può consigliarmi e aiutarmi?
Vi faccio un'altra domanda: che tariffe chiedere all'inizio? E quando iniziare ad aprire la partita iva?

Grazie in anticipo a quanti vorranno darmi il loro contributo.

Un saluto

Sara


[Modificato alle 2014-12-01 13:41 GMT]

[Modificato alle 2014-12-01 13:42 GMT]


 
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