Pages in topic:   < [1 2 3 4 5] >
Vogliamo parlare ancora della gestione separata?
Thread poster: Christel Zipfel
Valentina_D
Valentina_D  Identity Verified
Local time: 23:59
English to Italian
+ ...
società? Dec 12, 2014

Chiara Santoriello wrote:

Penso comunque che l'alternativa di aprire un'attività come ditta individuale di servizi possa essere assolutamente percorribile anche a costi contenuti.


Cioè intendi una società vera e propria, una Snc o Sas, senza incorrere in spese (e incombenze) ancora maggiori?
Perché per l'Agenzia delle Entrate di fatto siamo già ditte individuali, che prestano servizi...


 
Bruno Depascale
Bruno Depascale  Identity Verified
Italy
Local time: 23:59
Member (2009)
English to Italian
+ ...
Esatto Dec 12, 2014

Valentina_D wrote:

Bruno Depascale wrote:

compreso il fatto di aprire una ditta in un paese extra-UE come l'Albania ed essere completamente in regola, cosa che molte persone fanno.


Cioè aprire una ditta in Albania, senza risiedervi, pagare le tasse lì, ma continuare ad usufruire, ad esempio, dell'assistenza ospedaliera italiana?

No, tanto per capire...


Conosco persone che hanno preso questa strada..
Se ho capito bene tu non sei il titolare dell'azienda ma un socio. Gli aspetti contabili dell'azienda vengono gestiti da un professionista del posto. Pertanto l'obbligo di residenza decade.
Per quanto riguarda l'aspetto economico, apri un conto con una banca locale e prelevi in Italia..


 
Bruno Depascale
Bruno Depascale  Identity Verified
Italy
Local time: 23:59
Member (2009)
English to Italian
+ ...
Quindi la proposta di ordine professionale è stata accantonata? Dec 12, 2014

Chiara Santoriello wrote:
Tempo fa insieme ad altre colleghe avevamo costituito un'associazione per istituire un ordine professionale, non ben vista dalle associazioni professionali che si sentivano sminuite non si capisce perché in quanto l'associazione è una cosa e l'ordine è un'altra(vedi ordine dei medici e associazioni varie di medici quali medici dentisti, ecc.).

Comunque ormai non rivanghiamo il passato certo che sarebbe servita ad avere una cassa previdenziale separata, ad avere tariffe un po' meno da fame e a dare un po' più di professionalità all'attività di traduzione.

Purtroppo è andata così.

Chiara


Grazie per la spiegazione Chiara,
in effetti non mi ero mai interessato della questione, pensavo fosse stata AITI ad agire in tal senso: cioè ero convinto che l'ordine professionale sarebbe stato AITI tanto per intenderci.
Quindi l'associazione l'avete sciolta?


 
Valentina_D
Valentina_D  Identity Verified
Local time: 23:59
English to Italian
+ ...
rischioso Dec 12, 2014

Bruno Depascale wrote:

Conosco persone che hanno preso questa strada..
Se ho capito bene tu non sei il titolare dell'azienda ma un socio. Gli aspetti contabili dell'azienda vengono gestiti da un professionista del posto. Pertanto l'obbligo di residenza decade.
Per quanto riguarda l'aspetto economico, apri un conto con una banca locale e prelevi in Italia..


Questo, allora, implica conoscere qualcuno sul posto di cui ti fidi come, se non più, di te stesso...
La vedo come una cosa un tantino delicata, ecco...


 
Bruno Depascale
Bruno Depascale  Identity Verified
Italy
Local time: 23:59
Member (2009)
English to Italian
+ ...
non è quello il punto Dec 12, 2014

Valentina_D wrote:

Bruno Depascale wrote:

Conosco persone che hanno preso questa strada..
Se ho capito bene tu non sei il titolare dell'azienda ma un socio. Gli aspetti contabili dell'azienda vengono gestiti da un professionista del posto. Pertanto l'obbligo di residenza decade.
Per quanto riguarda l'aspetto economico, apri un conto con una banca locale e prelevi in Italia..


Questo, allora, implica conoscere qualcuno sul posto di cui ti fidi come, se non più, di te stesso...
La vedo come una cosa un tantino delicata, ecco...


Sinceramente non sto propugnando questa cosa, e non conosco altri dettagli perché non voglio emigrare in un modo reale o fittizio.
Era solo per citare le possibili soluzioni a una situazione grave come quella della gestione separata, senza incoraggiarle.


 
Luca Tutino
Luca Tutino  Identity Verified
Italy
Member (2002)
English to Italian
+ ...
In che senso costi contenuti? Dec 12, 2014

Chiara Santoriello wrote:
Penso comunque che l'alternativa di aprire un'attività come ditta individuale di servizi possa essere assolutamente percorribile anche a costi contenuti.


Il (localmente rinomato) commercialista cui ho chiesto oggi sostiene che, a meno che non ci si voglia spacciare per commercianti o artigiani, i contributi andrebbero comunque versati alla GS, con le stesse identiche percentuali. Si sbaglia lui?


 
Mariella Bonelli
Mariella Bonelli  Identity Verified
Local time: 23:59
Member
English to Italian
+ ...
Non credo Dec 15, 2014

Luca Tutino wrote:
Il (localmente rinomato) commercialista cui ho chiesto oggi sostiene che, a meno che non ci si voglia spacciare per commercianti o artigiani, i contributi andrebbero comunque versati alla GS, con le stesse identiche percentuali. Si sbaglia lui?


Non credo. Tempo fa ho fatto fare un'analisi al mio ed è arrivato esattamente alla stessa conclusione.


 
Sandra Bertolini
Sandra Bertolini  Identity Verified
Italy
Local time: 23:59
German to Italian
+ ...
Della gestione separata e degli ordini professionali Dec 15, 2014

Il collega fa riferimento a una proposta di due legislature fa, che non ha avuto alcun seguito. Il testo si basava su una vecchia proposta delle associazioni di categoria presentata in più legislature a partire dagli anni Ottanta. Di ordini non se ne istituiscono più da decenni, in quanto non conformi alla normativa UE sulla libera circolazione delle persone e sulla libera concorrenza.

In Italia continuano a esistere gli ordini che fanno riferimento alle professioni che garantisc
... See more
Il collega fa riferimento a una proposta di due legislature fa, che non ha avuto alcun seguito. Il testo si basava su una vecchia proposta delle associazioni di categoria presentata in più legislature a partire dagli anni Ottanta. Di ordini non se ne istituiscono più da decenni, in quanto non conformi alla normativa UE sulla libera circolazione delle persone e sulla libera concorrenza.

In Italia continuano a esistere gli ordini che fanno riferimento alle professioni che garantiscono diritti costituzionali, quali il diritto alla difesa e il diritto alla salute. Qualora non siano toccati diritti costituzionali, anche l’appartenenza a un ordine non costituisce un requisito per l’esercizio della professione, lo ha stabilito la Cassazione a più riprese, intervenendo su ricorsi dell’Ordine dei commercialisti contro professionisti che svolgevano attività di consulenza fiscale.

Nel nostro settore l’albo avrebbe ragione di esistere solo a livello giudiziario, poiché in quel contesto il traduttore/interprete contribuisce al diritto alla difesa dell’imputato.

Dal 2013 in Italia tutte le professioni intellettuali non organizzate in ordini e collegi sono disciplinate dalla legge 4 del 14 gennaio 2013 (http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/01/26/13G00021/sg), la quale non istituisce tutele o barriere d’accesso particolari, ma fornisce degli strumenti per orientare il committente dei servizi professionali, quali l’attestato di competenza rilasciato da associazioni che soddisfano determinati requisiti (fra i quali l’adozione di un codice deontologico vincolante in linea col Codice del consumo) e la certificazione di terza parte.

Si tratta di marchi che intendono orientare il committente che desidera operare una scelta consapevole e ottenere un servizio di qualità. È un concetto del tutto nuovo rispetto a quello dei vecchi ordini che si limitano a tenere l’elenco di coloro che hanno studiato una determinata materia, un concetto che tiene conto della necessità di aggiornamento continuo e dei diversi percorsi formativi in entrata, nonché della domanda di servizi professionali sempre più specializzati e interdisciplinari.

Le associazioni professionali e le relative forme di aggregazione stanno cercando di “inoculare” i principi della legge 4/2013 nella legislazione vigente, ad esempio chiedendo un trattamento previdenziale in linea con quanto previsto per le altre professioni. Il percorso da fare è ancora lungo e tortuoso, soprattutto in questi tempi di crisi economica dove i governi non accettano proposte che non siano a costo zero. Le associazioni e relative forme aggregative, non sono enti di diritto pubblico, ma di diritto privato. Perciò l’incisività delle loro azioni dipende in larga misura dai contributi e dal lavoro volontario dei propri associati.

Per quanto riguarda la questione della gestione separata, non tutte le azioni che vengono fatte vengono inserite sul sito di AITI (e faccio qui riferimento a quanto riportato dalla collega Sabine Schmidt all'inizio di questo thread), in quanto in realtà sono stati interpellati avvocati specializzati in materia per capire se fosse ad esempio possibile intervenire con un ricorso. Sfortunatamente la questione sembra che possa essere risolta solo a livello normativo e non a livello giudiziario. Si è parlato anche con specialisti circa l'opportunità della creazione di una cassa previdenziale per traduttori e interpreti, ma non è una soluzione praticabile. Ciò nonostante sono stati fatti ulteriori passi per capire altre possibili strade di intervento.

Questo solo per dire (e ribadire) che le associazioni si basano su volontari che dedicano tantissimo tempo ed energie alla difesa della categoria e della professione in generale e anche se non tutto quello che viene fatto, viene pubblicizzato o sbandierato sul sito, posso garantire che non mancano i colloqui con politici, gli incontri con altre associazioni professionali (a livello nazionale e internazionale), gli scambi con professionisti per trovare nuove sinergie e soluzioni in merito ai diversi aspetti della nostra vita professionale.

Di questo e altro si discute solitamente con i soci durante le Assemblee nazionali.

Un saluto e buon lavoro a tutti

Sandra
Collapse


 
gianfranco
gianfranco  Identity Verified
Brazil
Local time: 18:59
Member (2001)
English to Italian
+ ...
Ancora sugli ordini professionali... Dec 15, 2014

Chiara Santoriello wrote:


Tempo fa insieme ad altre colleghe avevamo costituito un'associazione per istituire un ordine professionale, non ben vista dalle associazioni professionali che si sentivano sminuite non si capisce perché in quanto l'associazione è una cosa e l'ordine è un'altra(vedi ordine dei medici e associazioni varie di medici quali medici dentisti, ecc.).

Comunque ormai non rivanghiamo il passato certo che sarebbe servita ad avere una cassa previdenziale separata, ad avere tariffe un po' meno da fame e a dare un po' più di professionalità all'attività di traduzione.

Purtroppo è andata così.

Chiara


Appunto, non rivanghiamo, anche perche' la proposta era campata in aria e non veniva mai discussa. MAI.

L'iniziativa era basata su un fantomatico sito, chiuso ai non sostenitori, dove forse, non so, potrebbe anche essere (ma ho forti dubbi) che l'iniziativa e la sua direzione fossero discusse. Un fatto e' certo, in pubblico tutti i promotori si distinguevano nel mantenere un assoluto silenzio sui veri problemi e nodi dell'iniziativa.
La scelta d'azione preferita era quella di raccoglere firme per fare pressione, ma senza mai dire esattamente come e perche'.

Per citare solo uno degli obiettivi che riporti, non avete mai detto come, ragionevolmente, avreste voluto migliorare il problema delle tariffe, anzi in certe occasioni avete negato tale obiettivo, poi oggi lo citi di nuovo (in perfetto spirito di contraddizione) ma spesso lo negavate, poi lo citavate ogni tanto, a mezza bocca (perche' era irrealizzabile), ma non lo avete mai veramente discusso in termini concreti.
Alla fine era evidente che si trattava di una iniziativa velleitaria, fumosa e senza alcun merito.
Come dimostrato poi dai fatti e dalla successiva legge quadro per le professioni.

A dirla proprio tutta, anche gli ordini esistenti dovrebbero essere sfoltiti, e i pochi che meritano di continuare dovrebbero essere TOTALMENTE riformati. In pratica, da enti di protezione dei soci (e delle loro tariffe (come anche voi sostenevate a corrente alternata) dovrebbero diventare enti di protezione e GARANZIA PER GLI UTENTI.

Insomma, il concetto di ordine professionale dovrebbe essere rovesciato come un guanto, e quelli che restano dovrebbero fare esattamente il contrario di quanto prevalentemente fanno oggi.

Non so se ancora viene recepita l'idea di quanto SBAGLIATA fosse l'iniziativa avanzata per i traduttori, vista e propagandata come una specie di fortezza a protezione dei membri. Questo si chiama corporativismo, ed era esattamente agli ANTIPODI di una moderna regolamentazione professionale.

G.


[Edited at 2014-12-15 17:02 GMT]


 
Chiara Santoriello
Chiara Santoriello  Identity Verified
Italy
Local time: 23:59
Member (2002)
English to Italian
+ ...
No comment... Dec 15, 2014

gianfranco wrote:

Chiara Santoriello wrote:


Tempo fa insieme ad altre colleghe avevamo costituito un'associazione per istituire un ordine professionale, non ben vista dalle associazioni professionali che si sentivano sminuite non si capisce perché in quanto l'associazione è una cosa e l'ordine è un'altra(vedi ordine dei medici e associazioni varie di medici quali medici dentisti, ecc.).

Comunque ormai non rivanghiamo il passato certo che sarebbe servita ad avere una cassa previdenziale separata, ad avere tariffe un po' meno da fame e a dare un po' più di professionalità all'attività di traduzione.

Purtroppo è andata così.

Chiara


Appunto, non rivanghiamo, anche perche' la proposta era campata in aria e non veniva mai discussa. MAI.

L'iniziativa era basata su un fantomatico sito, chiuso ai non sostenitori, dove forse, non so, potrebbe anche essere (ma ho forti dubbi) che l'iniziativa e la sua direzione fossero discusse. Un fatto e' certo, in pubblico tutti i promotori si distinguevano nel mantenere un assoluto silenzio sui veri problemi e nodi dell'iniziativa.
La scelta d'azione preferita era quella di raccoglere firme per fare pressione, ma senza mai dire esattamente come e perche'.

Per citare solo uno degli obiettivi che riporti, non avete mai detto come, ragionevolmente, avreste voluto migliorare il problema delle tariffe, anzi in certe occasioni avete negato tale obiettivo, poi oggi lo citi di nuovo (in perfetto spirito di contraddizione) ma spesso lo negavate, poi lo citavate ogni tanto, a mezza bocca (perche' era irrealizzabile), ma non lo avete mai veramente discusso in termini concreti.
Alla fine era evidente che si trattava di una iniziativa velleitaria, fumosa e senza alcun merito.
Come dimostrato poi dai fatti e dalla successiva legge quadro per le professioni.

A dirla proprio tutta, anche gli ordini esistenti dovrebbero essere sfoltiti, e i pochi che meritano di continuare dovrebbero essere TOTALMENTE riformati. In pratica, da enti di protezione dei soci (e delle loro tariffe (come anche voi sostenevate a corrente alternata) dovrebbero diventare enti di protezione e GARANZIA PER GLI UTENTI.

Insomma, il concetto di ordine professionale dovrebbe essere rovesciato come un guanto, e quelli che restano dovrebbero fare esattamente il contrario di quanto prevalentemente fanno oggi.

Non so se ancora viene recepita l'idea di quanto SBAGLIATA fosse l'iniziativa avanzata per i traduttori, vista e propagandata come una specie di fortezza a protezione dei membri. Questo si chiama corporativismo, ed era esattamente agli ANTIPODI di una moderna regolamentazione professionale.

G.


[Edited at 2014-12-15 17:02 GMT]



No comment...


 
Chiara Santoriello
Chiara Santoriello  Identity Verified
Italy
Local time: 23:59
Member (2002)
English to Italian
+ ...
Sì... Dec 15, 2014

Bruno Depascale wrote:

Chiara


Grazie per la spiegazione Chiara,
in effetti non mi ero mai interessato della questione, pensavo fosse stata AITI ad agire in tal senso: cioè ero convinto che l'ordine professionale sarebbe stato AITI tanto per intenderci.
Quindi l'associazione l'avete sciolta? [/quote]

Sì è stata sciolta viste anche le forti resistenze di alcuni traduttori.


 
Chiara Santoriello
Chiara Santoriello  Identity Verified
Italy
Local time: 23:59
Member (2002)
English to Italian
+ ...
Contributi di una snc... Dec 15, 2014

Luca Tutino wrote:

Chiara Santoriello wrote:
Penso comunque che l'alternativa di aprire un'attività come ditta individuale di servizi possa essere assolutamente percorribile anche a costi contenuti.


Il (localmente rinomato) commercialista cui ho chiesto oggi sostiene che, a meno che non ci si voglia spacciare per commercianti o artigiani, i contributi andrebbero comunque versati alla GS, con le stesse identiche percentuali. Si sbaglia lui?


I soci di una snc pagano un fisso all'INPS ogni quattro mesi che corrisponde a 800 euro fino a 15.000 euro di fatturato mi pare poi una percentuale per l'eccedenza che si paga con le tasse.


 
Lyudmila Gorbunova (married Zanella)
Lyudmila Gorbunova (married Zanella)  Identity Verified
Italy
Local time: 23:59
Italian to Russian
+ ...
Il 40 percento dei contributi INPS Dec 16, 2014

Ho scritto in questo threadla mia triste esperienza quanto alla gestione separata e ai contributi INPS. Se lo studio commercialisti mi avrebbe spiegato che con la P.IVA essendo una libera professionista io avrei dovuto pagare i contributi INPS visto la mia età senza nessuna speranza di prendere neanche una pensione minima a 65 anni, avrei lavorato lo stesso PER UN ANNO con la P.IVA per poter trovare i clienti, ma poi l'avrei chiusa rimanendo il membro pagante del PROZ. Il mio CV dettagliato su ... See more
Ho scritto in questo threadla mia triste esperienza quanto alla gestione separata e ai contributi INPS. Se lo studio commercialisti mi avrebbe spiegato che con la P.IVA essendo una libera professionista io avrei dovuto pagare i contributi INPS visto la mia età senza nessuna speranza di prendere neanche una pensione minima a 65 anni, avrei lavorato lo stesso PER UN ANNO con la P.IVA per poter trovare i clienti, ma poi l'avrei chiusa rimanendo il membro pagante del PROZ. Il mio CV dettagliato su PROZ rifletta molto bene il mio grado di competenza come traduttrice/interprete. Ma sono rimasta di stucco quando avevo saputo che aveva dovuto versare il 40 percento dei contributi INPS da pagare per l'anno appena finito per l'anno prossimo!!! Ma com'è possibile prevedere quanto quadagnerò l'anno prossimo? E se avrò poco lavoro, se mi ammalo, non non potrò lavorare con la stessa intensità dell'anno scorso? Me li restituisco,va bene, ma un anno dopo!!! Quei 40 percento dei contributi INPS da versare è un'assurdità!
Io, se avessi saputo come finirà per me la mia storia di 4 anni di lavoro con P.IVA, l'avrei cancellata un anno dopo e avrei lavorato con la notula di prestazioni occasionali. Nel mio singolo caso mi basterebbero 5 mila euro lordi per non pagare nessuna tassa per me inutile.
La burocrazia e la non competenza degli impiegati statali è un orrore!!! L'unico impiegato statale competente e "preciso come un orologio svizzero" che conosco è l'impiegato dell'ufficio anagrafe del comune in cui abito!
Collapse


 
Chiara Balboni
Chiara Balboni  Identity Verified
Italy
Local time: 23:59
Member (2012)
English to Italian
+ ...
Fax bombing al Senato contro aumento contributi gestione separata Dec 19, 2014

Guardate questa iniziativa dell'ACTA. Possiamo partecipare tutti.

http://www.actainrete.it/2014/12/gestione-separata-fax-bombing-al-senato/

"La discussione riprende oggi alle 10. Il Governo ha annunciato la presentazione di un maxi-emendamento al Ddl di Stabilità su cui porrà la fiducia. Come scrive il Sole24Ore, è una decisione presa
... See more
Guardate questa iniziativa dell'ACTA. Possiamo partecipare tutti.

http://www.actainrete.it/2014/12/gestione-separata-fax-bombing-al-senato/

"La discussione riprende oggi alle 10. Il Governo ha annunciato la presentazione di un maxi-emendamento al Ddl di Stabilità su cui porrà la fiducia. Come scrive il Sole24Ore, è una decisione presa dopo che la commissione Bilancio del Senato non è riuscita a concludere l’esame degli emendamenti sul Ddl di Stabilità e a dare il mandato al relatore per andare in Aula.
L'aumento dei contributi della gestione separata dall'attuale 27,72% al 29,72% (o al 30,72%, non c'è chiarezza su questo punto) sarà evitato solo se ci sarà un emendamento inserito nel maxi emendamento.
É necessario ora più che mai continuare a farsi sentire in questo momento cruciale, quindi riproponiamo una tecnica sperimentata con successo. La Segreteria della Commissione ha l'obbligo di protocollare e presentare formalmente tutti i fax che riceve in merito al dibattimento. Ti chiediamo allora di mandare via fax il testo dell'appello che segue al numero fax 066798333.
Se non ne hai modo, abbiamo sviluppato un sistema attraverso il quale potrai mandare un fax a tuo nome.
Sommergiamoli!"
Collapse


 
Bruno Depascale
Bruno Depascale  Identity Verified
Italy
Local time: 23:59
Member (2009)
English to Italian
+ ...
Fatto! Dec 19, 2014

Chiara Balboni wrote:

Guardate questa iniziativa dell'ACTA. Possiamo partecipare tutti.

http://www.actainrete.it/2014/12/gestione-separata-fax-bombing-al-senato/

Ti chiediamo allora di mandare via fax il testo dell'appello che segue al numero fax 066798333.
Se non ne hai modo, abbiamo sviluppato un sistema attraverso il quale potrai mandare un fax a tuo nome.
Sommergiamoli!"


Chi non ha il fax può usare faxator.. è gratis.


 
Pages in topic:   < [1 2 3 4 5] >


To report site rules violations or get help, contact a site moderator:


You can also contact site staff by submitting a support request »

Vogliamo parlare ancora della gestione separata?






Trados Business Manager Lite
Create customer quotes and invoices from within Trados Studio

Trados Business Manager Lite helps to simplify and speed up some of the daily tasks, such as invoicing and reporting, associated with running your freelance translation business.

More info »
TM-Town
Manage your TMs and Terms ... and boost your translation business

Are you ready for something fresh in the industry? TM-Town is a unique new site for you -- the freelance translator -- to store, manage and share translation memories (TMs) and glossaries...and potentially meet new clients on the basis of your prior work.

More info »